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domenica 7 dicembre 2008

Perché rivolgersi ad uno psicoterapeuta formato

Ci sono tanti modi per raggiungere una formazione.
La premessa fondamentale è che quella di psicoterapeuta è una professione di aiuto, di servizio, di aiuto agli altri. Questo significa mettersi in contatto con tante persone, diverse per cultura per mentalità e per modo di pensare, questo significa assorbire come si dice, come una spugna , tutto il malessere e tutte le inquietudini delle persone che ci consultano per i loro problemi, tutti i loro malesseri che ci che ci infilano dentro. Per essere pronti ad assumere una funzione "spugna" e per poter restituire il materiale che i nostri pazienti ci consegnano è necessario aver fatto un lavoro su stessi. essere, per quanto possibili consapevoli dei nostri problemi. Per rimanere alla metafora, invero un pò rozza, della spugna, una spugna che non funziona se è a sua volta imbrattata o piena di materiale sporca a sua volta o comunque non assolve alla sua funzione e, lo constatiamo nel nostro quotidiano, può combinare un pasticcio.
Ed è forse quello che può provocare uno psicoterapeuta non formato: un pasticcio, per dirla in parole spicciole.
Sia chiaro, io mi sto esprimendo in modo molto semplice e tale da farmi comprendere da chiunque, la letteratura a proposito della psicoterapia abbonda di testi difficilissimi e di testi talmente banali che rendono i concetti fondamentali della psicoanalisi e della cura psicoteraputica fuorvianti.

Perché rivolgersi ad uno psico-professionista

Il disagio esistenziale è talmente diffuso, l'infelicità comune, la frustrazione del vivere comune sono così pervasivi nella nostra società contemporanea che è molto difficile comprendere quando queste definizioni che spesso sconfinano l'una nell'altra rappresentano una vera e propria patologia da una parte o siano la manifestazione che è giunto il momento di di un aiuto esperto.
Lo psicoterapauta, lo psichiatra, lo psicoanalista sono comunemente percepiti troppo spesso come figure professionali di aiuto per situazioni gravi o estreme quando anche quelle che possiamo ritenere delle sofferenze personali , spesso ritenute erroneamente banali potrebbero notevolmente avvantaggiarsene.
Ad esempio quelle che volgarmente sono definite "fissazioni" possono influenzare in maniera assai forte la vita di relazione e quella personale di un individuo, allora perchè non intervenire?
Sono moltissime le caratteristiche che dovrebbero suggerire non solo al medico di base, ma più in generale alla comunità intera un suggerimento, uno spunto per un aiuto che può, molto spesso, modificare la vita delle persone e delle comunità nelle quali esse vivono.
Ci sono persone che non hanno realizzato la propria via personale ,sentimentale o di lavoro, pur avendone grandi potenzialità perchè nel corso della loro esistenza il proprio modo di essere, di relazionarsi con gli altri, il proprio modo di mettersi in relazione con se stessi e con la propria storia lo ha portato a continui fallimenti o a continue rinunce.
Si può cambiare, non è detto che se nella vita si continua ad inciampare sempre sulle stesse cose non si possa cambiare e non si possa trovare il modo di trovare quello che si sta cercando. Certo, il percorso è faticoso spesso, ma non sempre ,lungo ed a volte tortuoso. Ma rinunciare non è il modo migliore per cominciare a vivere.

sabato 29 novembre 2008

psicoterapia ed odontoiatria

E' molto difficile consigliare ad un paziente di consultare uno psicoterapeuta: la desinenza psico- rimanda sempre a qualche cosa che è ancora piena di pregiudizi che riguardano la vera e propria malattia mentale e i disturbi psichiatrici veri e propri che, in percentuale, sono assai meno diffusi dei disagi psicologi minori, quali ad esempio uno scarso controllo dell'ansia, una attenzione eccessiva focalizzata su presuntei malattie, per non parlare di tutta una serie di sindromi marginali che spesso catturano l'attenzione dei nostri pazienti, quali la preoccupazione eccessiva per il corpo, per la bellezza e per l'apparire.
I nostri studi universitari ci forniscono una serie di nozioni e di tabelle nosografche che non ci aiutano nella nostra pratica quotidiana nell'intercettare quei segni spesso impercettibili di una sofferenza che potrebbe trarre sollievo da un intervento psicoterapeutico mirato.
Mi rendo conto che nella pratica quotidiana tutti abbiamo paura del trapano del dentista basti pensare al film il Maratoneta( di Jhon Schlesinger con Dustin Hoffman, con le celebri immagini della "tortura dentistica" (http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=14133) o a Zabriskie point di Michelangelo Antonioni (http://www.mymovies.it/trailer/?id=28234), nella cui scena finale uno studio dentistico salta ripetutamente in aria), ma una paura eccessiva anche per pratiche minori o una emotività che impedisce al medico di operare correttamente ed in maniera distesa, rappresentano, comunque un sintomo, una indicazione che non va trascurata. Certo non è facile consigliare ad un paziente per i pregiudizi di cui parlavo prima di consultare uno psicoterapeuta, ma ,come si dice, acendere delle spie, fargli pensare che i problemi che manifesta nello studio del suo medico, sono probabilmente più generalizzati e soprattutto invalidanti per la sua vita nella sua interezza, può rappresentare un aiuto vero, un aiuto medico, soprattutto.
Dicevo che i nostri sudi universitari non ci aiutano nell'individuazione di quei segni che dai quali possiamo trarre indicazioni preziose e su come trattare il nostro paziente da un punto di vista psiclogico e sui consigli terapeutici che possiamo dargli.
Abbiamo già detto dell'ansia che purtroppo nella società nella quale viviamo è pervasiva e di per sè non rappresenta un sintomo, se non in forme eccessive. Poi ci sono gli atteggiamenti sospettosi o indagatori eccessivi, c'è l' attenzione nei confronti della pulizia che spesso dissimula vere e proprie forme di nevrosi ossessiva, la richiesta insistente sulle cure alle quali si è sottoposti (sospettosità) o le informazioni insistenti sul cuccriculum del medico.
Tutti questi sono solo alcuni dei segni ai quali va aggiunta la modalità di interazione con il medico che può aiutarci a capire il grado di fiducia del paziente non solo nei confronti del medico ma anche nei confronti di se stsso e delle proprie scelte di vita.
Una consulenza specialistica da uno psicoterapeuta, da uno specialista del comportamento può aiutare un paziente a vivere meglio, a controllare meglio i propri problemi e questo può essere un beneficio per se stesso, per i familiari e per qualunque tipo di cura decida di sottoporsi. Anche in questo "consiste fare il medico", migliorare la vita dei nostri pazienti, se ci riuciamo!
MG

Schema Psicoterapia ed odontoiatria

sabato 15 novembre 2008

Per non fare confusione...

La problematica del disagio mentale, per non parlare della vera e propria sofferenza mentale, è molto sentito.
Ma manca la possibilità di indicare con serenità la figura professionale adatta: il campo della psicoterapia in questi ultimi anni è stato invaso da operatori non sempre all’altezza, per non parlare di figure ingenuamente improvvisate.
La psicoterapia, infatti, al di là della scuola di appartenenza, necessita di professionalità e di tecniche apprese e messe in pratica con consapevolezza e coscienza.
La illusione di alcuni di trattare con tecniche al limite dell’esoterismo e senza alcuna garanzia di scientificità problemi che possono diventare seri e preoccupanti ha contribuito a creare nel settore della psicoterapia una grande confusione, sia per l’utenza che per lo specialista che molto spesso deve provvedere all’invio dei pazienti per una consulenza specifica.