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martedì 23 marzo 2010

Qual'è il momento di consultare lo psicoterapeuta?

Il disagio psicologico-psichico molto spesso non viene riconosciuto ed i primi segni che un medico di base si  trova ad affrontare spesso non vengono riconosciuti. Per esempio, una esagerata attenzione alla salute, alle funzioni del corpo (fame, digestione, andare di corpo – troppo, troppo poco) non vengono spesso evidenziate come un progressivo slittamento verso l’ipocondria che con il tempo può portare, più o meno rapidamente, alla strutturazione di una vera e propria nevrosi fobica-ossessiva.
Molto spesso un atteggiamento “compiacente” del medico di base fa si che si sia tentati dalla facile prescrizione farmacologia: questa soluzione accontenta il paziente che si porta via la sua brava ricetta ed il medico che seda immediatamente l’ansia del paziente.
Generalmente una prescrizione farmacologia che seda le ansie più superficiali funziona per un periodo breve-medio, fino a quando cioè i sintomi manifestati riescono a funzionare da argine rispetto a tutto quello che c’è dietro al disagio manifesto del paziente. Dietro le quinte, infatti, si agitano disagi psicologici che possono rimanere in uno stato latente anche per tutta la vita o manifestarsi in modo improvviso ed eclatante.
Non so quanto il medico di base sia pronto a cogliere i difficili meccanismi psichici dei propri pazienti e quanto spesso,viceversa, necessiti di una consulenza specialistica che definisca i limiti ed i contorni delle sintomatologie espresse.
Credo che costituire una “rete” culturale che tenga presente questi aspetti della salute psicologica del paziente, della serenità, dell’equilibrio, possa essere di grande aiuto per gli operatori sanitari, ai quali vengono spesso poste delle richieste incongrue, sia dal punto della richiesta della prescrizione del farmaco, sia dal punto delle aspettative , magiche, miracolose.
La psicoterapia non può certo condurre i pazienti alla felicità, ma può sicuramente aiutarli a vivere meglio, ad evitare cortocircuiti comportamentali, coazioni a ripetere, pensieri ricorrenti che, oltre ad essere dolorosi, sono anche dispendiosi dl punto di vista dell’energia psichica.

1 commento:

exneotav ha detto...

dottore sarei curiosa di leggere un suo commento agli episodi "scolastici" del pane e acqua ai bambini e del "prof" distratto dalle interrogazioni.....