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lunedì 17 dicembre 2012

Le sofferenze del Natale

C'è chi ama il Natale, chi lo vive come una festa religiosa, chi come una festa consumistica.
Fatto sta che il periodo di Natale è un momento di 'stacco' dell'anno, un momento in cui chi è solo è sempre più solo chi è in compagnia è ancora più pieno di amici e di cose da fare.
Aumentano le patologie psichiatriche, la depressione causata dalla solitudine, dalla nostalgia, dal sentirsi escluso dal grande circo del Natale. Aumenta pure l'euforia di chi deve fare festa a tutti i costi deve vivere 'per forza' momenti speciali,
 Natali indimenticabili.
Nessuno ricorda che tutto sommato è solo una convenzione che colora di rosso alcuni giorni sul calendario.
Ma questo è anche un periodo che fa esplodere sofferenze silenti e patologie opportunamente occultate durante il resto dell'anno.
Allora cosa fare?
Mettersi in letargo sino al 7 gennaio, oppure cercare di assecondarela voglia di fare festa a tutti i costi?
Forse la cosa più importante è rimanere se stessi, Natale o non Natale, in fondo non cambia nulla.....

martedì 11 dicembre 2012

La vita è un gioco a somma diverso da zero

'Perché è così difficile rendersi conto che la vita è un gioco a somma diversa da zero? Che si può vincere insieme non appena si smetta di essere ossessionati dall'idea di dover battere il partner per non esserne battuti? E che- cosa del tutto inconcepibile per lo scaltro giocatore a somma zero-si può perfino vivere in armonia con l'avversario decisivo, la vita?'
da P.Watzlawick 'Istruzioni per rendersi infelici

venerdì 7 dicembre 2012

La coppia scoppia 2

'Dopo tutto la definizione romantica dell'amore come vincolo che dura è decisamente fuori moda- resa obsoleta dal radicale sconvolgimento delle strutture di parentela su cui fondava e dalle quali traeva vigore e rilevanza'
Z. Bauman Amore liquido

giovedì 6 dicembre 2012

La cultura del benessere psicologico

La psicoterapia così come l'avevamo intesa fino a qualche anno fa è in crisi profonda. Si sono moltiplicati a dismisura le scuole di pensiero e gli operatori ai quali si sono aggiunti una serie di misteriosi coach (così si definiscono) dalle origini culturali e scientifiche più oscure che fanno molte promesse e molti proseliti.
Chi è in difficoltà oggi è confuso da una miriade di offerte e di promesse non sempre possibili, inoltre è bombardato dalla pubblicità dei manuali self-help, che illudono il paziente di poter fare da solo.
Tutto questo ha creato un caos generalizzato per cui chi pensa o sente di aver bisogno di aiuto non sa più bene a chi o dove rivolgersi . Naturalmente esiste un vuoto legislativo per cui la figura dello psicoterapeuta è poco tutelata e non è immune da incursioni di chi la professa abusivamente senza alcun rischio.
Ma sarebbe importante conoscere e sapere che una corretta psicoterapia può raggiungere risultati insperati, ma una corretta psicoterapia necessita di tempo, (purtroppo) denaro e molta perseveranza;oltre, naturalmente alla scelta oculata dello psicoterapeuta, valutandone esperienza e percorso formativo al di là della scuola di appartenenza.
Ma quanti sono disposti a mettersi in discussione a sacrificare qualcosa (tempo, denaro, appunto) per raggiungere una maggiore consapevolezza dei propri problemi e su come si possono se non risolvere, almeno comprendere?
Purtroppo la cultura della psicoterapia nel nostro paese tarda a farsi strada, non è necessario mostrare disturbi eclatanti, ma anche accorgersi di non stare più bene con se stessi sono una spia che non andrebbe sottovalutata.,

mercoledì 5 dicembre 2012

La coppia scoppia

Le coppie si 'rompono', si 'fratturano' molto più facilmente che non in passato, è un dato di fatto. Motivazioni soprattutto sociali hanno reso più facile divorziare separarsi, se qualche anno fa questo era un evento eccezionale, oggi sta diventando la norma. Certo in passato si stava assieme per forza perché le convenzioni sociali non accettavano la separazione o il divorzio, insomma prima, spesso, si stava assieme per forza e non per piacere.
Lo riassume molto bene lo scrittore Hanif Kureshi nel suo libro 'Nell'intimità', quando parlando dei propri genitori dice che hanno vissuto assieme tutta la vita fedeli al matrimonio, ma infedeli a se stessi.
Ecco questa accadeva si era fedeli all'istituzione matrimoniale, ma si diventava infedeli a se stessi alle proprie aspirazioni ai propri desideri, insomma il matrimonio che abbiamo ereditato si basa sul dovere di tenere in piedi una istituzione più quello di fare in modo che una coppia funzioni e sia in grado di darsi se non gioia e felicità, almeno serenità e sicurezza dei sentimenti che la sostengono.
Viviamo un momento di cambiamenti velocissimi e spesso troppo rapidi per farli propri, tra questi anche il modo di stare assieme che pone in una società edonistica e narcisista come quella che stiamo vivendo in questo periodo al primo posto il piacere fine a se stesso.
Ad esempio i concetti di resilienza familiare sono difficili da fare comprendere, l'idea che 'portare avanti ' un rapporto di coppia prima ancora che una famiglia comporta sacrifici ed un lavorio continuo è difficile da far capire.
Sembra sempre più spesso che i componenti della coppia costituiscano delle monadi che si incontrano solo per portare avanti 'l'azienda' famiglia: bollette, mutuo etc.; molto probabilmente se non vivessimo l'attuale crisi economica i divorzi, le separazioni sarebbero molte di più.
Recentemente ho visto una foto che ho pubblicato su Facebook, di due vecchietti che si abbracciavano, la cui didascalia dice:' Come siete riusciti a stare assieme 65 anni? Perché siamo vissuti in un epoca nella quale le cose si aggiustavano e non si buttavano!'
Questa affermazione mi ha fatto molto pensare, nella mia esperienza di psicoterapeuta so quanto sia difficile 'aggiustare' le coppie che si sono rotte, spesso lo sento un compito difficile, ma non impossibile.
Perché ci si è messi assieme cosa ci ha spinto a quel primo passo? Le cose sono cambiate a tal punto da essere arrivati ad un punto di non ritorno e perché si è arrivati a quel punto? Perché non si è'fatto' qualche cosa prima, forse perché abbiamo imparato a dare troppe cose per scontate.
Il 'postmoderno ' che stiamo attraversando ci proporrà delle alternative alla famiglia così come la conosciamo?

domenica 11 novembre 2012

dove sta andando la psicoterapia?

E' difficile mantenere rigore e certezze, soprattutto tra i possibili pazienti.
Viviamo un momento storico nel quale il bisogno di aiuto psicologico non è mai sta o così impellente e necessario, basta scorrere la cronaca o l'aumento dei suicidi in questi ultimi mesi.
La crisi economica, la mancanza di certezze, la caduta degli ideali forti degli anni passati ci rende tutti un po' spaesati ed un po' confusi. Non sappiamo bene dove stiamo andando , per quanto tempo dureranno certe incertezze. L'idea di vivere la fine di un paradigma, la 'fine del mondo', perché tante cose che davamo per scontate non lo sono più. Quella crescita senza fine si è improvvisamente fermata e stiamo tornando inesorabilmente indietro, Tutti stiamo rivedendo abitudini e modi di vivere consolidati e dati per scontati.
In questo cambio di passo la psicoterapia può avere un'importanza fondamentale nell'aiutare a mettere a fuoco nuove abitudini e nuove modalità di pensiero.
Purtroppo anche nel campo dele psicoterapie regna sovrana e più che l'indirizzo teorico è forse più importante l'esperienza e la preparazione del terapeuta.

martedì 8 maggio 2012

Quel Benessere senza fine....


Sembra strano che un libro come ‘Cronache del dopobomba’ di Philip Dick, letto in questi giorni susciti tante emozioni e tante considerazioni. Il libro è del 1965, ma il contesto storico in questo caso è importante , si percepisce l’idea, la cultura di quegli anni. Un progresso ed un benessere illimitato che non sarebbe mai finito, una illimitata produzione di beni di consumi ed una infinita possibilità di accedere alle materie prime. Oggi, dopo più di cinquant’anni anche se non c’è voluto un conflitto nucleare stiamo rendendoci conto che non è così non può essere nè sarà così.
Le generazioni future e già noi stessi stiamo pagando duramente lo spreco che abbiamo fatto non solo delle materie prime, ma anche della cultura, del sapere, tanto che ancora oggi continuiamo a riferirci alle regole cartesiane quando parliamo di scienza.
Questa lettura mia ha fatto venire in mente il libro di Baricco ‘IBarbari’, anche questo un libro di qualche anno fa nel quale per altro si ipotizza il fatto che stiamo vivendo n mutamento di paradigma, che la  cultura sta cambiando, sta diventando ’superficiale’ da profonda che era, anzi troppo profonda, tanto che Baricco parla di veri e propri crepacci nei quali ci siamo infilati, quando oggi basta fare un pò di surf su google per sapere molte più cose di quante ne possiamo trattenere ricordare.
Insomma il libro di Dick ci ricorda che il nostro mondo esterno ed anche interno può mutare da un momento all’altro e sopravviverà solo chi vi si saprà adattare.

domenica 22 aprile 2012

Gli spacciatori del successo

Questo  il titolo di un articolo di Eduardo Camurri sull'inserto La lettura del Corriere della Sera di oggi. E' da tempo che noto il proliferare di manuali e manualetti di autoaiuto, le librerie spesso ne hanno interi reparti. Io credo che non si insisterà mai abbastanza sul pericolo che questi manuali rappresentano e davvero ci vorrebbe un comitato etico dell'editoria. Per carità nessuna censura, ma rendiamoci conto che questi manuali promettono l'impossibile, regalano illusioni che ben presto si tramutano in delusioni, insomma fanno più male che bene ed il loro contenuto è spesso privo di scientificità, di rigore e di una conoscenza elementare della psicologia. Inoltre, chi scrive questi manuali non ha spesso alcun titolo accademico o professionale, anzi per lo più si tratta di illustri sconosciuti. Ma la macchina editoriale non ha in questo alcuno scrupolo, il problema è quello del lettore che purtroppo dopo la lettura di questi manualetti 'crede' di aver capito e di essersela cavata con la lettura di un piccolo libro e qualche decina di euro, quando per capire e per cambiare...forse ci vuole qualche cosa di più! 

mercoledì 18 aprile 2012

Il suicidio e la sofferenza psicologica


Quella del suicidio sta diventando un vero e proprio problema sociale.
Ma quello che tutti gli esperti delle scienze psicologiche sanno è che si tratta solo della punta dell’iceberg della sofferenza psichica. E’ evidente quindi che l’aumento straordinario di suicidi ai quali stiamo assistendo in questo periodo ci dà la dimensione dell’ampiezza e della profondità della sofferenza psicologica.
Da un punto di vista sociologico la diagnosi sia pur complessa nelle sue dinamiche è molto semplice nelle conseguenze, stiamo vivendo un momento di cambiamenti radicali,incontrollabili ed imprevedibili e tutto questo aumenta la quota di ansia per il futuro e per lo stesso presente degli individui. Inoltre stiamo cominciando a capire che abbiamo vissuto tutti al di sopra delle nostre possibilità economiche, abbiamo tutti vissuto un tenore di vita che non solo non è più sostenibile, ma che non tornerà più e questo provoca frustrazioni profonde e maldestri tentativi di chiudere gli occhi di fronte alla realtà dei fatti.
Questa brevemente l’analisi, il problema è quello dei rimedi, quello di creare una rete di assistenza psicologica che aiuti tutti dai meno fortunati economicamente a quelli con maggiori possibilità a prendersi cura del proprio benessere psichico. Si parla tanto, si è parlato tanto del benessere fisico, del mantenersi in forma e troppo poco del benessere psichico. Le ansie di questo periodo incidono fortemente anche sulla salute, sul nostro fisico è un dato banale. Le emozioni, le ansie aumentano la pressione e rischiano di rendere croniche malattie ipertensive e/o cardiocircolatorie.Il danno socio economico di tutto questo è evidente, ma è il dato meno importante. Quello che è più importante è che non viviamo bene che non riusciamo più ad essere se non felici almeno sereni.
Dovremmo porci il problema di ritrovare un equilibrio psichico assieme a quello fisico, da tempo si discute dei disordini alimentari, delle sofisticazioni alimentari, ma de benessere psichico, delle tossine psichiche che ingurgitiamo tutti i giorni quanto ne parliamo?
Il mondo occidentale ha sviluppato una tensione alla realizzazione dell’individuo intesa in senso materiale e molto meno in senso spirituale, voglio dire che ci siè curati molto poco della mente e forse troppo del corpo, esaltandone criteri di bellezza prima ancora che di salute. Oggi che viviamo un periodo difficile, oggi che stiamo vivendo sul crinale di un mutamento di paradigma siamo poco attrezzati per tollerare i necessari cambiamenti della mente.

martedì 17 aprile 2012

Lettera inviata al direttore di Repubblica

Copia della lettera inviata al direttore della Repubblica di Napoli
Gentile Direttore,
la situazione economica e sociale della nostra città la conosciamo tutti.
Come psichiatra-psicoterapeuta ho l’opportunità di avere contatto con tutte le classi sociali e mi rendo conto che la sofferenza psicologica sia profonda e per alcuni addirittura insostenibile. Il significativo aumento dei suicidi è il segno di uno sgretolamento psicologico e culturale.Viviamo momenti davvero difficili ed è profondamente vero che, soprattutto a Napoli, se vogliamo ‘salvarci’ possiamo farlo in un unico modo: da soli, senza aspettare l’aiuto di nessuno. Le strutture pubbliche, soprattutto quelle psichiatriche non possono garantire una adeguata assistenza alla popolazione, non esiste un rete diffusa di ambulatori per la sofferenza psicologica (intesa in tutti i sensi, dalla più banale subdola depressione a problematiche più consistenti) a cui rivolgersi, proprio nell’ambito della filosofia del tirarsi da soli ‘fuori dal fango’ ho intenzione di mettere a disposizione il mio studio il venerdi di ogni settimana per consulenze gratuite per chi sentisse la necessita di essere aiutato ma di non sapere a chi rivolgersi o non avesse i mezzi per poterlo fare.Credo sarebbe importante far conoscere l'iniziativa e ,credo, anche, diffonderne l'idea sottostante e cioè che, in questo momento, dobbiamo fare di tutto per "salvarci da soli".

Ho da poco cambiato studio, il mio nuovo indirizzo è :
Via Diaz 8 (angolo via Toledo)
cellulare 3319616643
Fisso 081 19570129
marinogalzenati@me.com

domenica 15 aprile 2012

Preoccupazione per il periodo socio-culturale che stiamo vivendo.


Preoccupazione per il periodo socio-culturale che stiamo vivendo.
Stiamo vivendo un periodo socio culturale davvero difficile. Grandi sono le preoccupazioni per la ‘salute mentale’ dei cittadini.
Mi sembra che una pseudo-politica troppo impegnata a rimettere a posto i conti non si preoccupi di creare degli ‘Sportelli” contro la sofferenza e lo stress che questo periodo sta provocando in tutti i cittadini di tutte le categorie sociali, ma chiaramente ancora di più in quelle a più basso reddito.
L’impressionante aumento del numero dei suicidi è un inequivocabile segnale di allarme. Io credo che tutti coloro che si occupano della salute mentale, del controllo dello stress dovrebbero offrirsi gratuitamente o a tariffe ridotte pur di ingenerare un diffuso senso di ri-trovata fiducia.
Tra i tanti provvedimenti ai quali si pensa in questo momento, quali ammortizzatori sociali e via dicendo, non si è pensato alla creazioni di strutture di solidarietà, non si è pensato di cooptare psicologi, psichiatri, psicoterapeuti con il compito di aiutare i cittadini a meglio sopportare lo stress del momento.
Vivere come in questo momento  con tante incognite sul proprio futuro non aiuta i cittadini  a prendersi seriamente cura di se stessi da un punto di vista psicologico, le spese di tutte le famiglie sono oramai ridotte all’osso e la spesa per una psicoterapia sembra un lusso, anche quando non lo è, ed anzi al contrario potrebbe aiutare, e non poco, a  ritrovare nuovi stimoli, a riprendere la strada della creatività perduta e così via. Ma purtroppo nessuno ne parla  e si pensa alla salute dei cittadini solamente quando bisogna pubblicare le statistiche dei suicidi in costante, continuo aumento.
Dalle situazioni difficili si esce tutti insieme o le difficoltà aumentano e non poco, in questo momento chi si occupa della salute mentale dovrebbe offrirsi come volontario, sentirsi cooptato in una ristrutturazione complessiva del nostro modo di vivere.

lunedì 9 aprile 2012

Le nostre vite senza ieri

Ho letto un libro bellissimo' Le nostre vite senza i ieri' di Eduardo Nesi.
Ne condivido ogni singola parola e vorrei con molta tristezza abbracciare l'autore.
Leggetelo, vi farà pensare!

venerdì 30 marzo 2012

Pubblico e Privato

Forse ci stiamo risvegliando da un incubo o più semplicemente da un momento di follia collettiva.
Non vorrei buttarla in politica , ma il privato che diventa pubblico, la forma che diventa più importante della sostanza stanno diventando dei pericolosi boomerang. Facebook ha trasformato la vita delle persone in una continua esibizione, le potenzialità di FB e di Twittter vengono perse quando i contenuti diventano un mare di informazioni inutili che non serviranno a nessuno se non al narcisismo di chi vede la propria foto pubblicata su Fb. Certo se pubblico l'ultimo articolo del collega di Harward, questo può avere una valenza, senza alcuna forma di snobismo intellettuale, ma pubblicare pur di esserci sta facendo drasticamente crollare l'idea stessa dei network sociali.. .
L'intimità cosa sta diventando?
C'è ancora, esiste o siamo condannati ad essere comparse del Mulino Bianco, e quale cultura alternativa stiamo proponendo, quali contenuti stiamo proponendo?
Perché allora pubblicare i post del blog su FB, perché purtroppo Fb è in grado di far 'girare' notizie, informazioni, il problema è la selezione, cosa mii interessa, cosa voglio sapere e cosa no.....

venerdì 23 marzo 2012

Il narcisista semplicemente non può capire...

Tutti i miei precedenti post sul narcisismo hanno creato una serie di reazioni ed hanno creato grandi discussioni.
E' evidente che esiste una grande quota di personalità narcisistiche, che vanno da comportamenti di tipo narcisistico ad un narcisismo conclamato come patologia, come personalità patologica.
E' importante, comunque dire che il narcisista nell'ambito sociale proprio per le sue caratteristiche non viene riconosciuto, spesso viene considerato una personalità difficile , ma etichettarlo come narcisista è difficile.
Ora chi sa chi ha avuto rapporti stretti con un narcisista, sa che si si tratta di personalità magnetiche e seduttive, capaci successivamente di fare molto male, di creare grosse sofferenze e grossi problemi tra le persone che gli sono o gli sono state vicine.
Parlare con un narcisista è spesso inutile, non vi ascolterà, vi lascerà frustrati e solitari a rimurginare sui vostri pensieri.
Il contatto, l'empatia con il narcisista è impossibile ed è quello che crea più sofferenza nell'altro che diventa giocoforza trasparente.
Penso che la frase conclusiva del libro di Les Carter 'Difendersi dai narcisisti' sia dolorosa ma, forse, fondamentale : 'Rimanere votati ad una vita gratificante, può essere più importante che far capire ad un narcisista ciò che non può capire.'
Questo vuol dire che è inutile sforzasi, soffrire...il narcisista semplicemente non può capire!

giovedì 22 marzo 2012

la PAURA di vivere con un narcisista.

La paura di vivere con un narcisista.

'Per chiunque voglia imparare a gestire la paura nel rapporto con un narcisista, il primo passo è capire quali forme assume la propria paura.
Il sentimento della paura può manifestarsi in molti modi.
-Sentire il bisogno di razionalizzare o giustificar le proprie paure.
-Essere restii a farsi valere quando se ne a verte il bisogno.
-Concordare anche quando non si è davvero d'accordo, perché così facendo si pone momentaneamente fine al contrasto.
-Reprimere le proprie emozioni, perché si sente che opporre resistenza è del tutto vano.
-Ripetere le stesse parole anche se si ritiene di non essere ascoltati-
evitare il narcisista anche se occorre cambiare in modo innaturale le proprie attività.
-Dire bugie o omettere informazioni important pur dii evitare contrasti.
Darsi tropo da fare per ottenere l'approvazione altrui o dimostrare una propria idea,
-La mentarsi del narcisista con altre persone piuttosto che affrontarlo.
-Lasciarsi maltrattare senza difendere i propri leggittimi bisogni.
-Mettere in secondo piano le proprie preferenze e lasciare che il narcisista vi dissuada da decisioni che sapete essere giuste.'

da Les Carter  Difendersi dai  Narcisisti


Se trovate vere alcune di queste affermazioni fate attenzione, Umberta Telfener dice che i narcisisti sono dei massacratori...quindi se non volete essere preda, imparate a difendervi!

mercoledì 21 marzo 2012

Difendersi dai narcisisti

'Otto elementi comuni al comportamento narcisistico:


1.Mancanza di empatia; cioè incapacità di provare le sensazioni e le percezioni altrui dal punto di vista dell'altro.
2.Comportamento manipolativo tendente allo sfruttamento.
3.Pretesa immotivata di trattamenti e riconoscimenti speciali.
4.Incapacità di accettare direttive.
5.Insaziabile bisogno di controllo
6. Spirito borioso o incline a dare giudizi.
7.Riluttanza a riconoscere la realtà.
8.Capcità di fare buona impressione in pubblico'

da Les Carter Difendersi dai Narcisisti.

martedì 20 marzo 2012

"Nobiltà del cazzeggiare"




"Nobiltà del cazzeggiare"

C'è la guerra e non l'avevamo capito. Solo che adesso la guerra si chiama concorrenza, quella tempesta per cui ogni dominio non è mai sicuro, ma ti può sempre essere sottratto da altri. Certo, quelli che ti fregano non sono persone qualunque: spesso sono i più bravi e i più dinamici, i più «innovativi» si direbbe oggi. In una scuola sarebbero i primi della classe, ma chi potrebbe amare una società in cui comandassero solo i primi della classe? Chi scrive a scuola non andava male, ma odiava i primi della classe, e un po' anche se stesso, quando si scopriva troppo simile a loro. In quei momenti sceglieva di giocare a pallone, perché lì spesso le gerarchie si ribaltavano, i primi della classe facevano brutta figura e qualcuno di loro, dopo un breve lampo d'invidia, iniziava a teorizzare che il non saper giocare era una qualità.
I primi della classe o i loro imitatori, coloro che aspiravano a diventare primi, erano autentiche macchine da guerra, programmate da famiglie spietate; perdevano tutta la giornata a studiare, e i pomeriggi li vedevano solo da dietro i vetri. Gli altri, quelli che non volevano morire di studio, i pomeriggi di primavera li arpionavano quasi tutti: vivevano già allora con maggiore saggezza, non avrebbero avuto il rimpianto di aver perso tempo pensando solo a studiare. Oggi alcuni dei primi si sono accorti delle primavere, forse perché le sentono sfuggire via dalle mani, come i granelli di sabbia che vuoi stringere e cadono via uno dopo l'altro. E allora qualcuno di loro vorrebbe recuperare quei giorni perduti, quelle mattine limpide e leggere che chiamavano da tutte le finestre, peggio delle sirene di Ulisse.
Altri invece continuano a non accorgersi delle primavere. Vestono abiti più leggeri, ma pensano sempre ad altro, alle cose di domani, dopodomani, o a quelle di ieri, vivono sequestrati e sono felici di vivere questa vita di merda, tornerebbero sempre a sceglierla. Sono quelli che non si sono mai fermati, che lavorano ventiquattro ore su ventiquattro, gli stacanovisti del mondo, quelli che, mentre tu dormi, rimangono svegli e guadagnano spazio magari ai tuoi danni, quelli che non sono mai afflitti da nostalgie, pigrizie o altri sentimenti improduttivi, quelli che sono diventati i professionisti del mondo, mentre tu sei rimasto un dilettante.
Molti di questi uomini (ma ormai anche qui stanno sopraggiungendo libere e belle, trionfanti e determinate anche le donne) oggi sono arrivati, cumulano poltrone, presenze e sentenze su un mondo che credono di conoscere, mentre ciò di cui hanno esperienza è solo una gara da vincere, una montagna da scalare e da dominare, mai un mare in cui tuffarsi, un prato su cui stendersi per fare l'amore o giocare a pallone, una passeggiata da prolungare fino all'esaurimento, un pazzeggiare in sé e per sé, fine a se stesso, per il gusto di farlo.
Certo, tra di loro c'è anche qualche artista, capace di allargare la visione del mondo, di far vedere che la vita non è un progetto di sviluppo, ma un'anarchia di eventi complessa e spesso indecifrabile; ma anche lui è preso dalla sua carriera, ha l'ossessione di sedurre l'umanità, non è più libero, non è più ricco di quell'inoperosità di cui è fatta la vita migliore. Anche lui è un professionista, saccheggia l'infanzia o i pochi angoli di vita rimasti vivi e non colonizzati per farne un'opera, per essere alla ribalta [.]. Sullo sfondo diventano sempre meno visibili quelli che hanno il coraggio della vera inoperosità, quelli che non sono stati colonizzati dall'obbligo produttivo e competitivo, che ancora resistono alla dittatura dei primi della classe, quelli che non erano meno bravi degli altri, ma non hanno voluto sacrificare tutto al primeggiare. Sono tanti, seminascosti, imboscati in tanti mestieri, più o meno riusciti, anch'essi sfioriti come i loro colleghi di successo, ma con la schiena dritta perché sanno di aver mantenuto nella loro vita un territorio libero, di non essersi venduti a nessun Mefistofele.
[.] A ogni primavera il bisogno di fuggire tornerà sempre forte in ogni gioventù, e in ogni scuola ci sarà il ragazzaccio che sghignazzerà pensando che efficiente fa rima con deficiente. Sia lode a lui" (pp. 160-162).
Da Modernizzare stanca di Franco Cassano

sabato 17 marzo 2012

Senza un attimo di respiro

'Sei stressato? Sei così occupato a raggiungere
il futuro che il presente si riduce ad un mezzo
per arrivarci? Lo stress è provocato dall'essere
"qui" ma desiderare di essere "lì", o nell'essere
nel presente ma desiderare di essere nel
futuro.E' una frattura che ti lacera dentro.
Generare una simile frattura e poi viverci
dentro è follia. Il fatto che lo facciano tutti
non lo rende meno folle.


EKHARD TOLLE, ll potere dell'adesso

martedì 13 marzo 2012

Discutibili iniziattive

Leggo che a Napoli si è aperto un negozio, si un negozio dove si può fare psicoterapia!
Proprio adesso che la situazione psicosociale che stiamo vivendo fa sentire più urgente e utile fare ausilio ad una psicoterapia seria ci troviamo di fronte ad iniziative che la dequalificano, mi domando l'Ordine dei medici e degli Psicologi pensa di stare a guardare senza fare nulla?
http://shopsandthecity.blogosfere.it/2012/03/psicoterapia-a-napoli-si-fa-in-negozio.html

lunedì 12 marzo 2012

Modelli sostenibili

Un bell'articolo su la 'Lettura', inserto domenicale del Corriere della Sera a cura di Federico Fubini e Danilo Taino, mette in evidenza come ad ogni crisi economica siano avvenuti grandi cambiamenti nei costumi, nelle abitudini,nel modo di considerare il danaro e gli investimenti, nella psicologia degli individui.
La domanda che si pongono gli autori è se ne usciremo più umili  e laboriosi o più rissosi e pronti ad usare'le mani' (Weimar insegna!).
Certo la crisi è davvero grande ed inaspettata e ci tocca singolarmente: le nostre scelte di vita, le nostre abitudini e le nostre ambizioni...che mondo ne verrà fuori?
Certo in Italia ci siamo distinti per sprechi pubblici e privati, che almeno quelli...ci insegnino.
Poi tutti i falsi bisogni costruiti sul consumismo, se saremo capaci di rivederli e di cambiare il nostro modo di pensare forse lasceremo ai nostri figli un mondo migliore e soprattutto meno angosciato!!!!

sabato 10 marzo 2012

La locanda

L'essere umano è una locanda
ogni mattina arriva qualcuno di nuovo.

Una gioia, una depressione, una meschinità,
qualche momento di consapevolezza arriva di tanto in tanto,come un visitatore inatteso.

Dai il benvenuto a tutti, intrattienili tutti!
Anche se è una folla di dispiaceri

Che devasta violenta la casa
spogliandola di tutto il mobilio,

lo stesso tratta ogni ospite con onore:
potrebbe darsi che ti stia liberando
in vista di nuovi piaceri.

Ai pensieri tetri, alla vergogna,alla malizia,
vai incontro sulla porta ridendo,
e invitali ad entrare.
Sii grato per tutto quello che arriva,
perché ogni cosa è stata mandata come guida dall'aldilà,


RUMI

Consultazionioni- on line

Perché tanta diffidenza nei confronti delle consultazioni on-line?
Eppure ci offre delle possibilità nuove, facilita il contatto, rendono più facile il parlare di questioni che se non sono problemi possono diventarlo, ed allora meglio saperlo,meglio prevenire.
Stare bene psicologicamente, stare bene con se stessi nono è certo facile ma è altrettanto ovvio che si  piò vivere meglio ed a volte basta poco per poterlo fare....

http://www.marinogalzenati.it/

venerdì 9 marzo 2012

conoscere il dolore del narcisismo

'Bisogna quindi imparare ad accettare il lotto modo di comportarsi-in maniera brillante e autonoma in pubblico ed in maniera rivendicativa e passiva nel privato- a non farsi carico dei loro problemi,a farsi colpevolizzare meno e ferire meno .....la differenza tra loro e gli altri sembra essere la troppa suscettibilità e l'amplificazione estrema dell'emotività:il passare in breve tempo dal benessere al più disperato bisogno di fuggire per paura di perdersi o di diventare vittime dell'altro. Da qui  nasce il bisogno di difendersi e mettere alla prova l'altro. ....la differenza tra loro e gli altri sembra essere la troppa suscettibilità e l'amplificazione estrema dell'emotività...insospetttiveti quando una persona vi accusa pesantemente e si chiama fuori dal gioco, e non vede la sua parte in esso....quando siete in strada e cammina sempre alcuni passi a voi...insospettitevi anche quando vi sembra troppo.....'

Umberta Telfner Sposare un narciso

giovedì 8 marzo 2012

L'importanza delle radici.

Secondo gli psicoterapeuti della famiglia per avere una anamnesi accurata del paziente e della famiglia 'in difficoltà' è necessario risalire sino alla terza generazione. Come a dire che avvenimenti di vite oramai passate e di tempi consciamente dimenticati possono influenzare ed a volte pesantemente le nostre vite.
La memorie, le memorie familiari alle quali spesso rinunciamo così facilmente rischiano di diventare dei buchi neri, delle tessere mancanti nel puzzle sempre più difficile delle nostre vite.
Quei vecchi album ingialliti di matrimoni dei bisnonni, quelle lettere sgualcite e sempre più sottili di tempi lontanissimi sono forse più di un ricordo della memoria storica della famiglia, spesso tra le righe svelano segreti, rendono evidente ciò che si è taciuto volutamente o meno.
Conservare e tramandare la memoria di quello che 'la famiglia' è stata nel tempo è più importante di quanto siamo portati a credere. Del resto presto quegli album o quelle foto ingiallite saranno rese inutili dalla genetica, da quei 'virus mentali' che molto spesso saltano di generazione in generazione. Rischiando di diventare il nostro rompicapo quotidiano , rischiano di diventare uno dei tanti perchè che costellano la nostra esistenza.

giovedì 1 marzo 2012

Guardare il mondo con gli occhi spalancati

Guardare il mondo con gli occhi spalancati.

Guardare il mondo con gli occhi spalancati è una citazione Di Edith Stein tratta dal libro di di Roberta De Monticelli 'L'ordine del cuore?.
Ma non è questo l'atteggiamento che dovremmo avere tutti,  in ogni momento della nostra vita, non solo i filosofi?

La mappa non è il territorio

La mappa non è il territorio.

'Ogni teoria psicologica è una mappa dell'uomo e ogni terapia è l'applicazione di tecniche su quella mappa.
Ma nessuna mappa per quanto dettagliata sarà mai il territorio che descrive. Serva al massimo a orientare il viaggio, non a comprendere i luoghi; a misurare i percorsi, non  a viverli e conoscerli.
Le mappe si esplorano con la mente: i territori con l'esperienza'.

Mimmo Ciaravelli - Gestalt

mercoledì 29 febbraio 2012

Lo zen del vedere

'....Applichiamo in fretta etichette su tutto ciò che c'è, etichette che poi rimangono attaccate una volta per tutte.Queste etichette ci fanno riconoscere tutto ma non ci fanno vedere più niente,'


FREFERICK FRANCK,   Lo Zen del vedere

CONVIVERE CON FACEBOOK


CONVIVERE CON FACE BOOK
Facebook sta diventando il compagno onnipresente delle nostre vite. Ma  qual’è il suo uso positivo, un uso che ci aiuti a stare meglio e non solo a rendere più evidenti i nostri difetti.
Per esempio il narcisismo con l’uso eccessivo di foto per far vedere che si, c’eravamo, eravamo lì, abbiamo partecipato a quella festa o a quell’evento.
FB può servirci, e molto, per scambiarci informazioni in tempo reale di tutti i genere, da quelle professionali a quelle specialistiche, modificando profondamente la nostra modalità di comunicare e di metterci in contatto con gli altri, di confrontarci e valutare le nostre idee ed i nostri valori. 
Purtroppo non sempre è così e non sempre questo è l’uso che se ne fa.
Questa modificazione lenta, continua , ma inesauribile del digitale che oramai si sta infiltrando in ogni settore della nostra vita non va sottovalutato e considerato come una moda che...‘passerà’, o, peggio, come un fastidio!
Chi saprà fare un uso intelligente, professionale dei social network potrà cavalcare l’onda dei cambiamenti di cui tanto parliamo. 
Il telelavoro, per esempio, o le videoconferenze: risparmio di tempo, di danaro, immediatezza delle comunicazioni. Forse dovrà passare una generazione perchè questi concetti siano dati per assodati, ma questa è la direzione verso la quale si sta muovendo il nostro mondo.
Ma dobbiamo cercare di vedere Face Book, Twitter, LinkIn non solo come siti nei quale postare la prima pappina del nostro bambino, ma anche come il luogo dove possono avvenire scambi importanti, dove si possono reperire informazioni fondamentali, un posto, insomma che può renderci migliore la vita migliore....

martedì 28 febbraio 2012

C'è sempre un ombra.

Ombra che mi baci le labbra
come un lavacro d'acqua
ombra che mi prendi la mano
Ombra CHE NON MI SPOSI
ricordo di te con la faccia sconvolta
dai miei baci
e il tuo lungo destino
che non mi ha abbandonato

A. Merini

domenica 26 febbraio 2012

Cosa si può fare per il nostro benessere psicologico


Cosa si può fare per il nostro benessere psicologico
Ci trascuriamo,trascuriamo il nostro benessere psichico, la nostra serenità così come facciamo per la nostra salute.
Abbiamo la tendenza eccessiva a condizionare la nostra serenità ad eventi, avvenimenti esterni. La nostra vita è piena di eventi ‘se’, se avrò questo starò bene, ‘se’ accadrà questo starò bene, ma siamo sicuri che sia veramente così, oppure come qualche psicologo ha detto stiamo semplicemente girando come i criceti sulla ruota?
Come fare allora per essere più in contatto con noi stessi, più sereni, per non rincorrere falsi miti, falsi idoli, credenze indotte, virus mentali.
Come fare per trovarci, per essere quel che siamo senza sovrastrutture, senza dover cercare di essere quello che gli altri vorrebbero che fossimo?
Forse dovremmo fermarci dare dello spazio a noi stessi, al nostro pensiero e perchè no, anche al nostro ‘vuoto’ mentale, al non pensare per forza a non esserci per forza, in fondo il mondo può fare benissimo a meno di noi, delle nostre ossessioni, dei nostri desideri e del nostro modo di pensare così complicato e così condizionato, le cose, forse, sono più semplici di come le vogliamo vedere e troppo speso siamo noi stessi a volercele complicare.Diamoci spazio, diamo più spazio a noi stessi ai nostri pensieri profondi, cerchiamo di fermare questo turbolenza continua di pensieri superficiali che affollano la nostra mente e ci impedisce di pensare a quello che è veramente importante.

Psicoanalisi e Blog...se ci sei batti un colpo!

Un interessante articolo su ' La Lettura' del 'Corriere della Sera' a cura di Antonio Sgobba, fa ua disamina dei blog in tema di filosofia in lingua anglosassone, sottolineando che in Italia nessuno tra i massimi rappresentanti della filosofia nostrana fa uso di questo mezzo. Gli unici blog attivi sono quelli in campo letterario. Ho sempre pensato al blog anche come un potente mezzo per comunicare all'esterno lo stato dell'arte di qualunque disciplina, per esempio, appunto, della psicoanalisi e non posso non pensare o ripensare all'articolo apparso su La Repubblica il 22 Febbraio scorso nel quel ci si domandava il perché dell'assenza nel panorama culturale italiano della psicoanalisi, si riportava anche il 'Manifesto' delle diverse scuole psicoanalitiche a difesa del loro, del nostro mondo.
Ma nell'articolo intitolato in maniera assai provocatoria ' Non sparate sullo Psicoanalista' ci si chiede, giustamente, secondo me, perché solo ora? Perché solo ora gli psiconalisti si stanno rendendo conto di essere diventati una sorta di riserva indiana ed il loro 'verbo' è sempre meno ascoltato.
Si dice che la psicoanalisi sia stata una 'moda del secolo scorso e che non c'è più posto nella post modernità per una disciplina come questa. Certo la psicoanalisi è in affanno sia da un punto di vista teorico che clinico....ma la psicoanalisi non comunica e l'assenza di blog seri che si occupino di psicoanalisi ne è un segnale abbastanza preoccupante.
Certo gli psicoanalisti usano il computer, internet  le mailing list etc., ma come è sempre stato sono tutte chiuse inaccessibili ed usano lo psicoanalitichese, una lingua propria, sconosciuta ai più.
Esserci nel mondo della cultura, significa anche essere capaci di comunicare efficacemente, di mettersi in contatto con il mondo che non è più quello dei mercoledì sera in casa Freud!
Oggi la cultura, il sapere, la conoscenza, che ci piaccia o meno, si muove sempre di più sul web è sempre più digitalizzata e soprattutto accessibile...













sabato 25 febbraio 2012

Essere in Contatto

'...siamo quasi sempre fuori contatto.Siamo fuori contatto rispetto ai sentimenti alle percezioni, agli impulsi ed alle emozioni che proviamo, ai nostri pensieri, a quello che diciamo, perfino al nostro corpo.In genere questo è dovuto al fatto che siamo perennemente preoccupati, persi nella mente e nei pensieri, ossessionati dal passato e dal futuro, consumati da progetti e dai desideri, distratti dal nostro bisogno di essere intrattenuti, manovrati dalle aspettative, paure e brame del momento tutto questo per abitudine e senza esserne consci.Ecco perché siamo fuori contato con ill momento presente, l'attimo che ci si sta presentando ora.!

Jon Kabat-Zinn Riprendere i sensi

giovedì 23 febbraio 2012

Cento volte tanto....

'Cento volte tanto, però, solo nella matematica pura è cento volte tanto.'

Paul Watzlawick Di bene in Peggio

mercoledì 22 febbraio 2012

Restare sani di mente

'Restareare sani di mente in un mondo sempre più folle è la sfida del nostro tempo'


Jon Kabat-Zinn

Albeggia....

'Albeggia e nasce soltanto il giorno che accogliamo da svegli.'


Tohreau

la cultura del benessere psicologico

Perché nel comune sentire, argomentare, si parla tante del benessere fisico e così poco di quello psichico.
Star male psicologicamente non significa solo credersi Napoleone o avere impulsi suicidi.
Star male psicologicamente significa anche non star beve con se stessi, covare un sottile senso di insoddisfazione nei confronti del presente ed un pessimismo latente nei confronti del futuro.
Ma si può vivere meglio, si può essere più soddisfatti di se stessi, si può alzarsi al mattino contenti di vivere un'altra giornata...senza aspettare che finalmente finisca, ma con la consapevolezza che domani ce ne sarà un'altra e con essa, altre possibilità di ...gioire, guardando il mondo attorno attorno a noi.

sabato 18 febbraio 2012

Quello che non si dimentica...


Le Persone dimenticheranno quello che hai detto
Non ricorderanno quello che hai fatto,
Ma non scorderanno come le hai fatte sentire.


Maya Angelou

venerdì 17 febbraio 2012

Felicità

La felicità è asociale.

La felicità è asociale!
Ogni moto di gioia ci distacca dal mondo e dagli altri e ci identifica con il piacere:una delle tante emozioni che ci concediamo. Anche tornando al mondo, lo facciamo più da posseduti più che da vedenti.


da Massimo Ciavarelli  Gestalt (47giorno)

La resilienza, l'allenamento è tutto!



A proposito di resilienza




'Questo è quel pergolato
 e questa è quell'uva
che a volpe della favola
giudicò poco matura
perché stava troppo in alto.
Fate un salto,
Fatene un altro.
Se non  ci arrivate 
riprovate domattina,
vedrete che ogni giorno
un poco si avvicina
il dolce frutto;
L'allenamento è tutto.


Gianni Rodari


Le esperienze insegnano...?

Cito da un articolo di 20 anni fa(!!)
'...negli ultimi 20 anni è diventato evidente che abbiamo perso non solo la guerra in Vietnam, ma anche la guerra con la povertà.Il livello di educazione è calato ed abbiamo imparato a diffidare della medicina a causa della frequente improprietà dei suoi interventi e della prescrizione dei suoi interventi che provocano assuefazione...'
Da Evolution of Psycotherapy a cura di J.K. Zeig,Brunner/ New York


Quello che ho brevemente riportato veniva scritto 20 anni fa(!) si fa riferimento alla guerra nel Vietnam, che nulla ha insegnato, visto le successive, insomma verrebbe da chiedersi se la nostra società riesce ad imparare qualcosa dalle sue proprie esperienze1

mercoledì 15 febbraio 2012

I programmi di psico- terapia on line nel mondo...


ANSA) - SYDNEY, 7 OTT - Brutte notizie per gli psicoterapeuti, che rischiano di diventare un'altra categoria minacciata dalla miriade di servizi in internet. Uno studio dell'Unita' di ricerca clinica su ansia e depressione dell'ospedale St Vincent di Sydney indica che i programmi di terapia online hanno un'efficacia sostanzialmente maggiore delle visite di persona a uno psicologo o psichiatra. Secondo la ricerca pubblicata dalla rivista Australian and New Zealand Journal of Psychiatry, una serie di programmi su internet utilizzati da piu' di 1.000 persone mostra di aver prodotto migliori risultati di quelli ottenuti con specialisti in alcune delle migliori cliniche di salute mentale.
Gavin Andrews, direttore dell'Unita' di ricerca clinica e docente di psichiatria all'universita' del Nuovo Galles del sud, descrive i risultati dello studio come ''preoccupanti'' per i professionisti, dato che la relazione paziente-terapista e' sempre stata considerata parte fondamentale del trattamento. Inoltre, dato l'alto costo dei trattamenti, una simile terapia offre forti risparmi e consente a piu' persone di ottenere risultati efficaci, aggiunge.
L'unita' di ricerca ha sviluppato programmi online per forme paralizzanti di timidezza, depressione, attacchi di panico e disturbi generali di ansia, usando tecniche di terapia del comportamento cognitivo. I programmi comprendono sei sessioni in 10 settimane con l'aggiunta di 'compiti a casa', e i terapisti necessitano di meno di due ore con ciascun paziente. Le sperimentazioni dimostrano l'efficacia dei programmi. I risultati sono doppiamente migliori di quanto riportato nella letteratura scientifica per le terapie di persona, e una revisione dopo sei mesi mostra che si mantengono i miglioramenti conseguiti. Il tasso di abbandono, di circa il 20%, e' molto minore del 50% circa delle terapie faccia a faccia. (ANSA)

CONSULTAZIONI ON LINE

Il dr. marino Galzenati, medico chirurgo, iscritto all'albo dell'ordine dei medici della provincia di Napoli con il n 17006 effettua consultazioni su  tutte le problematiche inerenti l'area psichica e del "benessere della cultura psicologica."
Le procedue sono molto semplici.
1.Contatttare il dr. Galzenati all'indirizzo mail marinogalzenati@me.com per concordare l'orario della consultazione. 
2.Concordato l'orario sarà necessario effettuare un versamento di 50€ sulla carta PayPal n. 5338750164968077 in qualsiasi tabaccheria dotata dei servizi lotttomatica (dove si possono pagare conti correnti et,)
3.Spedire quale conferma dell'appuntamento il numero dell'operazione o se possibile copia della ricevuta sempre via mail allo stesso indirizzo.
4La durata della consultazione sarà di 45 minuti e sarà ripetibile.
5.Svolte queste operazioni preliminari sarà sufficiente chiamare all'indirizzo Skype marinogalzenati all'orario stabilito per poter effettuare la consultazione.
6.Tutte le consultazioni saranno regolarmente fatturata e la copia della fattura verrà spedita al paziente all'indirizzo da lui indicato in forma anonima.

La cultura del benessere psicologico.


In questi ultimi anni abbiamo assistito ad un fiorire di scuole psicoterapeutiche l’un contro l’altra armate e tutte pronte a promettere miracoli.
I miracoli, come vediamo tutti i giorni, nessuno li fa, qualcuno, molto più modestamente cerca il modo di rendere sopportabile la sofferenza psichica che , i più, nascondono attraverso “droghe” più o meno palesi.
Possibile che non si possa far comprendere che la sofferenza psichica esiste e fa parte di noi e della nostra vita, e che solo nei casi estremi diventa patologica e necessita di un trattamento adeguato, spesso farmacologico.? 
Ma per lo più tutti potremmo vivere meglio se solo ci fermassimo a pensare di più e non chiedessimo “troppo” a noi stessi.
L’ansia del successo a tutti i costi, del fare presto a superare e nascondere gli ostacoli della vita è macroscopicamente dimostrata dal fiorire di tutti questi manuali di auto aiuto, che stanno invadebdo le nostre librerie ed arricchendo gli editori, ma impoverendo la nostra cultura.
Lo diceva già Baricco qualche anno fa la nostra è diventata una cultura trasversale priva di profondità, Sartre non sarebbe mai potuto essere un personaggio del nostro “strano” secolo. Eppure nessuno mette in guardia la nostra cultura, il nostro essere nel mondo dal pericolo di un certo modo di pensare: libri come “la Chiave”, “Il segreto” e potrei citarne decine ci illudono dell’esistenza di un mondo altro che non c’è...o almeno nessuno l’ha mai trovato.
Provate un pò a leggere “Chiedete e vi sarà dato”, fate ciò che il libro consiglia e ditemi se la vostra vita, la vostra fisiologica sofferenza mentale avrà qualche modificazione.
Le regole a volte sono una griglia ideologica, burocratica etc., ma la psicoterapia è una cosa seria e sarebbe ora che qualcuno lo dica chiaramente e fermi tutti i voraci lettori di manuali di auto aiuto, che fanno mostra di sè citando la oramai famosa “novella” secondo la quale  T.Edison prima di inventere la lampadina ci provò diecimila, si, diecimila volte....!!!

lunedì 13 febbraio 2012

La poesia della contemplazione

'E' la poesia della contemplazione intellettuale, unitamente al rigore nella raccolta delle informazioni, che distingue il buon scienziato'

Edward De Bono  Essere creativi

domenica 12 febbraio 2012

Persone in cerca di se stesse.

La società dei consumi nella quale viviamo ci ha insegnato che esiste un solo benessere:quello fisico. Indossare quella taglia, quell'abito, avere un fisico invidiabile (rispetto a quali canoni chi sa!) e così via e solo attraverso questi aspetti esteriori potremo dire di stare bene con noi stessi, di essere dei vincenti perché possediamo tutti gli status symbol che ci vengono propagandati.
Ma quanti di noi si occupano del proprio benessere psichico, del nostro stare bene con noi stessi, del non avere pensieri molesti che ci accompagnano nel corso delle nostre giornate, di non avere picchi di ansia o momenti di paura, di cali dell'umore, quel vestito, quell'orologio ci salveranno dalle nostre paure, dai nostri stati di umore? Tutto questo apparire senza essere altera la nostra neurochimica in modo da farci sentire persone semplicemente serene?
Siamo quello che tutto questo apparato che ci portiamo dietro vorrebbe rappresentare, e che fa oramai parte di noi, o siamo quel che siamo: persone in cerca di se stesse?

Consultazioni on line

Consultazioni on line.


Il dr. marino Galzenati, medico chirurgo, iscritto all'albo dell'ordine dei medici della provincia di Napoli con il n 17006 effettua consultazioni su  tutte le problematiche inerenti l'area psichica e del "benessere della cultura psicologica."
Le procedue sono molto semplici.
1.Contatttare il dr. Galzenati all'indirizzo mail marinogalzenati@me.com per concordare l'orario della consultazione. 
2.Concordato l'orario sarà necessario effettuare un versamento di 50€ sulla carta PayPal n. 5338750164968077 in qualsiasi tabaccheria dotata dei servizi lotttomatica (dove si possono pagare conti correnti et,)
3.Spedire quale conferma dell'appuntamento il numero dell'operazione o se possibile copia della ricevuta sempre via mail allo stesso indirizzo.
4La durata della consultazione sarà di 45 minuti e sarà ripetibile.
5.Svolte queste operazioni preliminari sarà sufficiente chiamare all'indirizzo Skype marinogalzenati all'orario stabilito per poter effettuare la consultazione.
6.Tutte le consultazioni saranno regolarmente fatturata e la copia della fattura verrò spedita al paziente all'indirizzo da lui indicato in forma anonima.

Vedere quello che non puoi o non vuoi...

Molte richieste di pareri, di chiarimenti mi vengono spesso poste da persone geograficamente lontane o  che hanno delle resistenze ad una consultazione in studio, per questo, sto predisponendo una consultazione on-line su Skype.
Ritengo che senza nulla togliere al contatto diretto importantissimo nel rapporto medico paziente, molti problemi possono essere affrontati in maniera più anonima e mediata attraverso  un mezzo che permetta, di metterci in contatto a prescindere dagli orari, dalle distanze, dalle difficoltà individuali a "varcare la soglia a di uno psicoterapeuta", tenendo presente che la consulenza avrà tutti le caratteristiche di una vera e peopeia consulenza 'medica' in studio: segreto professionale, consenso informato e ricevuta fiscale, il pagamento potrà essere effettuato tramite PayPal in qualunque tabaccheria.
 Il benessere psicologico può e deve essere perseguito da ognuno di noi... a volte basta poco: un colloquio  con qualcuno che possa farti vedere quello che non vuoi o non riesci a vedere...

sabato 11 febbraio 2012

Funzionare meglio!!!

Perché la psicoterapia non dovrebbe aiutarci a funzionare meglio!!!!





venerdì 10 febbraio 2012

La cultura del benessere psicologico.


La cultura del benessere psicologico.
Dovremmo essere in grado di passare dall’idea della patologia e della cura a quella del benessere psicologico. Sono oramai anni che parliamo del fatto che i ritmi della vita contemporanea sono diventati insostenibili. Abbiamo perso il rapporto con la natura, con le stagioni e lo stiamo perdendo anche con noi stessi, con i nostri ritmi biologici, sempre più spesso siamo visti come macchine che devono produrre, i ritmi biologici che dovrebbero appartenere ad ogni essere umano sono per lo più negati. Nuove patologie come quelle del Burnout stanno prepotentemente venendo alla ribalta e si cerca di parlarne il meno possibile, perchè parlare di Burnout significa...rallentare, e non tutti, anzi direi nessuno, può permetterselo.
Dovremmo accettare e diffondere un concetto fondamentale, quello della cultura del benessere psicologico, quello stare bene con se stessi che, per esempio ,che ha tanta importanza nelle culture orientali che sembrano oggi essere state improvvisamente riscoperte. Forse prima della psicoterapia dovremmo pensare al nostro benessere psicologico, la psicoimmunologia ci insegna che molte patologie sono fortemente condizionate dallo stress e dai nostri stili di vita e di pensiero non adeguati.
Ricordiamoci sempre che perchè la nostra vita ‘funnzioni’ dobbiamo stare bene con noi stessi.

Psicoterapia e momenti difficili

Viviamo momenti molto difficili, nei quali l'incertezza sembra l'elemento dominante delle nostre vite.
L'incertezza acutizza tutti  i nostri vissuti e tutte le nostre paure ancestrali che spesso in questa situazione rischiano di non essere più contenute.
Il mondo del lavoro ci richiede performance sempre maggiori ed un momento di buio o di 'rallentamento' rischia di farci rimanere inesorabilmente indietro. La psicoterapia è un utile risorsa per i 'i momenti di difficoltà', non solo per le patologie conclamate, ma anche per i momenti difficili della vita per gli snodi spesso complicati, per i 'momenti di passaggio', lo  psicoterapeuta è una figura 'amica' e non un tecnico normativo e giudicante, ma un professionista che può aprire nuove strade per la realizzazione di se stessi.

mercoledì 8 febbraio 2012

Successo e fallimento

'Oggi più che mai la capacità di gestire le risorse mentali e psicologiche può fare la differenza tra successo e fallimento'

Livio Sgarbi - Istruzioni per vincere

martedì 7 febbraio 2012

Idee nuove...

'Il cervello può vedere solo ciò che è preparato a vedere(cioè i modelli e le forme preesistenti).Perciò quando analizziamo dei dati, possiamo soltanto cogliere idee che già possediamo.'
Edward De Bono Essere Creativi

domenica 5 febbraio 2012

Senza radici non si vola.

'Da bambini cerchiamo ad ogni costo di mantenere la coesione del nucleo e non esserne esclusi e siamo pronti a sacrificare tutto pur di rappacificare i genitori o a sostituire uno di loro: E' da bambinesche stipuliamo in maniera inconsapevole molti dei contratti che poi continuiamo ad onorare per tutta la vita. E siamo pronti ad addossarci anche quelli stipulati dai nostri genitori o dai nostri avi.'
Lucia Giovannini, Mi merito il meglio

'...i bambini possono provare gli stessi sentimenti o assumere comportamenti simili a quelli dei loro antenati...'
Bertold Ulsamer Senza radici non si vola


IF


Questa poesia la conosciamo tutti, ma rileggerla ogni tanto fa bene...al cuore!

Se riesci a tenere la testa a posto quando tutti intorno a te
L'hanno persa e danno la colpa a te,
Se puoi avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
Ma prendi in considerazione anche i loro dubbi.
Se sai aspettare senza stancarti dell'attesa,
O essendo calunniato, non ricambiare con calunnie,
O essendo odiato, non dare spazio all'odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio;

Se puoi sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
Se puoi pensare, senza fare dei pensieri il tuo scopo,
Se sai incontrarti con il Successo e la Sconfitta
E trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto
Distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui,
O guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con strumenti usurati.

Se puoi fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio di una monetina,
E perdere, e ricominciare daccapo
Senza mai fiatare una parola sulla tua perdita.
Se sai costringere il tuo cuore, nervi, e polsi
A sorreggerti anche quando sono esausti,
E così resistere quando in te non c'è più nulla
Tranne la Volontà che dice loro: "Resistete!"

Se riesci a parlare alle folle e conservare la tua virtù,
O passeggiare con i Re, senza perdere il contatto con la gente comune,
Se non possono ferirti né i nemici né gli amici affettuosi,
Se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo.
Se riesci a riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore a ognuno dei sessanta secondi,
Tua è la Terra e tutto ciò che contiene,
E — cosa più importante — sarai un Uomo, figlio mio!



di J.R.KIPLING

Imparare a negoziare

'La vita relazionale è una trattativa continua, migliorare le nostre capacità di negoziazione significa portare più soddisfazione e pace nelle nostre relazioni' cito da 'Mi merito il meglio' di Lucia Giovannini.
Bè, è proprio così, spesso non vogliamo prenderne atto e non ci rendiamo conto che fare un passo indietro in determinate situazioni può voler dire fare un grande passo avanti nella nostra vita.

giovedì 2 febbraio 2012

Bellla gente...che ritrova la strada

Dalle sfilate di moda con tacchi alti 10 cm.,scalza, alla ricerca degli sciamani mongoli: storia di un viaggio interiore che dovrebbe farci pensare di più e farci capire quante possibilità che non pensavamo di possedere abbiamo!
Leggete Tutta un'altra vita di Lucia Giovannini, qui mi riferisco alle pgg 37-43, non è il solito manuale di auto-aiuto, ma qualcosa di più...

La sopravvivenza della coppia....

Cito dal bel libro'L'arte di colpevolizzare di' di Robert Neuburger:
'Tuttavia nella mia esperienza di terapeuta di coppia,sembra che ciò che riesca a permettere la sopravvivenza della coppia dipenda più dalla capacità di inventare compromessi, essere tolleranti e soprattutto conservare il senso di ciò che è relativo,dall'autonomia, dall'umorismo, piuttosto che dalla capacità di colpevolizzare. Non dimentichiamo mai che i conflitti scoppiano solo quando i partner hanno entrambi ragione e, come dice il poeta Yehuda Amichai, -dalla ragione, i fiori non spunteranno mai-'

mercoledì 1 febbraio 2012

Un'emozione fortissima 2.....


Un’emozione fortissima... l’emozione fortissima ci protegge dalla depressione, dalla noia, ci dà il senso della vita vissuta così come la intende la nostra società. Ma poi che succede? L’emozione fortissima riduce i suoi effetti e come per i farmaci ha bisogno di dosi sempre maggiori, sempre più “forti”.
La ricerca dell’emozione fortissima ci ha fatto perdere la ricerca dell’interiorità, ci impedisce di fermarci e pensare, ci impedisce di curare noi stessi, nel senso di prenderci cura di noi con le cose di sempre che stiamo perdendo, un momento per meditare, per pensare, per sorridere,per non fare nulla...perchè stiamo correndo dietro all’emozione fortissima!

martedì 31 gennaio 2012

Bella gente....

Sto programmando un viaggio in Mongolia per incontrare degli sciamani locali e rendermi conto...delle differenze con il nostro mondo, di cosa sia diventato il nostro mondo.
Avete idea dello stridore di una amica che mi parlava del mondo glamour,della 'bella gente' in un ovattato locale rigidamente nouvelle cucine , si, proprio come il rumore dello stridore del gesso sulla lavagna.
Ma, ci rendiamo conto di dove stiamo andando,di quali miti ci hanno lasciato gli anni '80 e forse di quanta psicoterapia ci 'vorrebbe' per disincrostarci di tutti questi falsi idoli, se non sbaglio ne parlava già Bacone qualche secolo fa....
Già, perché qual'è ,oggi, la definizione di 'bella gente'?

Il Burn out negato

 In psicoterapia ed in generale nella nostra cultura contemporanea viene dato pochissimo spazio al Burn out.
Eppure siamo contornati da persone che probabilmente a loro insaputa soffrono di questa sindrome insidiosa, quanto pervasiva. Basta entrare in qualunque ufficio pubblico per trovarsi di fronte a persone abuliche, spente, prive di entusiasmo se non di vera e preparai voglia di lavorare.
Cosa è successo dentro a queste persone che magari avevano iniziato una occupazione un lavoro con tanto impegno. Si sono, come la traduzione letterale indica, bruciate dentro?
E siamo sicuri che non c'è la possibilità di ritrovare quella fiamma di entusiasmo di impegno e...soprattutto di soddisfazione?
La psicoterapia in questi casi può aiutare moltissimo e può essere quella fonte di rinascita a cui spesso in molti aneliamo!

Sbaglia più che puoi

'Sbaglia più che puoi...l'esperienza è il nome che tutti danno ai propri errori'
Oscar Wilde

Questa citazione attribuita, come molte, ad Oscar Wilde, riassume molto bene il timore che noi abbiamo di sbagliare...eppure sbagliare è connaturato con le nostre vite. Quante alternative ci si pongono quotidianamente nelle nostre scelte...se volessimo esasperare il concetto potremmo dire che nessuna è quella giusta, possiamo cercare quella meno sbagliata e già così ci avviciniamo ad una 'realtà' accettabile.
Ma la paura di sbagliare è fonte continua di ansie di preoccupazioni di patimenti.
Forse se ci sentissimo più liberi di sbagliare soffriremmo di meno!

martedì 24 gennaio 2012

La vita: un gioco tremendamente serio

A proposito del gioco mi sembra utile riportare questa pagina di Paul Watzlawick:
'Alan Watts disse una volta che la vita è un gioco la cui regola numero uno è:questo non è un gioco;è qualcosa di tremendamente serio.E,parlando di regole,Wittengtein fece notare molti anni fa che se qualcuno attira nostra attenzione su un particolare aspetto di un gioco, questo cessa di essere quel gioco"(Egli) ci ha insegnato un altro gioco in luogo del nostro-Ma come può il nuovo gioco aver fatto cadere in disuso quello vecchio? Ora vediamo qualcosa di diverso e non possiamo più continuare a giocare gioiosamente come prima".La ristrutturazione è una tecnica terapeutica che utilizza il fatto che 'tutte' le regole, tutte le realtà di secondo ordine, sono relative, che la vita è ciò che si dice che sia.Per molte persone questa è una pillola amara da inghiottire:preferiscono nell'accezione di Laing,giocare il gioco di non vedere che giocano un gioco, e definiscono onestà la propria cecità. Queste osservazioni non sono fatte per loro, e sono esortati a dimenticarle il più presto possibile.

domenica 22 gennaio 2012

Ancora sulla memoria : too big to Know

In un post precedente parlavo della memoria, della paura di perderla e della sua importanza per il nostro quotidiano. Ricordate il bellissimo film di Pupi Avati de 2010 'Una sconfinata giovinezza', nel quale si racconta della progressiva perdita della memoria del protagonista?
Oggi un articolo di Serena Danna su La Lettura del Corriere della sera si parla del sapere Too Big to know (troppo grande per conoscerlo) dal libro di David Weienbergr, ad un certo punto l'autrice della recensione dice una cosa alla quale io credo pensiamo tutti spesso " Internet starebbe modificando non solo i meccanismi ed i contenuti del sapere, ma il significato stesso di conoscenza".
E forse anche della memoria aggiungerei io, oggi non ho più più bisogno del prontuario medico, mi basta uno smartphone per avere con me tutto quello che mi occorre sapere...e la memoria?
Mi sembra poi importante citare un altro concetto.
" Da quando la conoscenza è diventata un network, la persona più intelligente all'interno di una stanza non è quella che pontifica in piedi davanti a noi, né tantomeno l'intelligenza collettiva della stanza: la persona più intelligente della stanza è la stanza in sé; il network che connette persone ed idee in quello spazio e lo proietta all'esterno"
Allora potremmo dirci che le cose che 'funzionano' oggi sono quelle che sono state capaci di creare dei network contenitori di memoria e ...forse di idee.

Un'emozione fortissima....

Bella la recensione dell'altrettanto bel saggio 'La società eccitata" di  Cristoph Türcke,  di Guido Vitielllo su La Lettura del Corriere della Sera.
 Ad un certo punto dice:
'....un antropologo catapultato da Marte penserebbe più prosaicamente che i popoli della terra hanno lo strano bisogno di sottoporsi a un continuo check-up emotivo per assicurarsi di essere vivi..."

Da leggere sia la recensione che il saggio. quel'"emozione fortissima", si è insidiata nelle nostre vite e...dovrebbe farci pensare!

venerdì 20 gennaio 2012

Giochi a somma zero....

'Perché è così difficile rendersi conto che la vita è un gioco a somma diverso da zero?Che si può vincere insieme non appena si smetta di essere ossessionati dall'idea di dover battere il partner per non esserne battuti? E che- cosa del tutto inconcepibile per lo scaltro giocatore a somma zero- si può perfino vivere in armonia con l'avversario decisivo, la vita?'

Da Paul Watzlawick  Istruzioni per rendersi infelici

Chi gioca?

'Stanno giocando a un gioco.Stanno giocando a non
giocare a un gioco: Se mostro loro che li vedo giocare,
infrangerò le regole e mi puniranno.
Devo giocare al loro gioco,di non vedere che vedo il gioco.'

R.D. Laing  NODI

giovedì 19 gennaio 2012

La giusta comunicazione

'I puristi tra gli esperti di comunicazione ammettono candidamente che esiste qualcosa come la 'giusta ' comunicazione, la cui grammatica si può imparare come quella di una lingua straniera....'

da Istruzioni per rendersi infelici di Paul Watzlawick

Nuovi occhi

Il vero viaggo di scoperta
non consiste nel cercare nuove terre
ma nell'avere nuovi occhi.

Marcel Proust

mercoledì 18 gennaio 2012

Illusioni...


« La credenza che la realtà che ognuno vede sia l'unica realtà è la più pericolosa di tutte le illusioni »
(Paul Watzlawick, La realtà della realtà[1])

lunedì 16 gennaio 2012

L'impossibile integrazione

Rispetto al precedente post c'è da aggiungere che oggi esiste una sterminata serie di scuole, tecniche, principi e teorie psicoterapeutiche, orientarsi è complicato, anzi, difficile per chi è del settore e per il possibile utente?
Oggi spaziamo dalla psicoanalisi ortodossa alla PNL, alla psicoterapia cognitivo comportamentale e chi più ne ha più ne metta...in fondo i principi base per aiutare una persona che soffre non sono poi così lontani o lo diventano se vengono applicati troppo rigidamente.

Come si fa ad incontrarsi?

E' veramente sconcertante rendersi conto della quantità di offerte di aiuto in qualche modo professionale on-line, allo stesso tempo è sconcertante  rendersi conto della soglia elevatissima di "sofferenza" cosiddetta comune. Dalle problematiche di coppia banali, a quelle scolastiche sino ad arrivare problemi che lambiscono la psicopatologia e che restano a volte volutamente ignorate.
Tuttto questo per dire che ad una grandissima offerta di prestazione professionali corrisponde un grandissimo "bisogno" di aiuto professionale, ma questi due mondi in qualche modo non si incontrano, da una parte la paura grandissima di consultare un professionista che si occupa dei problemi della mente, dall'altra la ricerca di farsi percepire come specialisti che possono aiutare a vivere meglio e non pericolosi "strizzacervelli" dai quali tenersi lontani, pena quella di essere marchiati come "malati mentali", quelli della nosografia classica, quelli che nelle barzellette indossano il cappello di Napoleone.
Sta diventando veramente difficile far comprendere come la psicoterapia possa aiutarci ad essere migliori, a risolvere piccoli e grandi problemi senza essere un lusso impossibile o per pochi. Ed è forse per questo che stanno nascendo una serie di figure intermedie come i mediatori i coach e così via, alcune per carità, professionalmente preparate ed adeguate, ma altre...
Insomma la cultura contemporanea ci sta allontanando sempre di più da una seria psicoterapia, capace di rispondere ai più disparati bisogni, considerata una possibilità in più e non un lusso per pochi o una necessità per i più sofferenti.

domenica 15 gennaio 2012

La memoria:salvezza o dannazione?

In un articolo di Chiara Lalli su La Letttura del Corriere della sera di oggi, ipotizza la possibilità di cancellare i nostri ricordi a seguito degli studi pubblicati dal libro Memory  della studiosa americana Alison Winters.
Bè i ricordi sono la nostra storia, rappresentano la nostra identità, una loro soppressione anche solo selettiva (per esempio i 'brutti ricordi') rappresenterebbe una modificazione sostanziale della nostra personalità.
Insomma con i nostri ricordi dobbiamo convivere ed anche con la sofferenza che comportano. Del resto la perdita della memoria nelle varie sindromi neurologiche degenerative è un evento che definiamo patologico e, diciamocelo, del quale abbiamo tutti una grande paura!

sabato 14 gennaio 2012

Amore

L'amore è una nebbia formata dal vapore dei sospiri:
purificato,diventa un fuoco sfavillante negli occhi degli amanti;
agitato un mare nutrito dalle loro lacrime.
Che altro è? Una follia più docile,
un'amarezza soffocante e una dolcezza che allevia.

Shakespeare, Romeo e Giulietta

La subdola sintomatologia della depressione

SI può essere depressi anche quando apparentemente non lo si è, al contrario si può"mascherare" uno stato depressivo con segni positivi se non addirittura di euforia pur senza sconfinare nelle sindrome bipolare vera e propria. Insomma tutti i giorni, tutti noi "mascheriamo" le nostre tristezze, le nostre malinconie, le nostre preoccupazioni per apparire efficienti, pronti, "vivi", ma sino quando ci riusciamo, sin quando ne abbiamo la forza e quante sono le modalità compensative che mettiamo in atto e che possono, a lungo andare, danneggiarci?

Lucidità

Come si fa a rimanere lucidi nel mondo nel quale stiamo vivendo?
Un capitoletto del bellissimo libro di Raffaele La Capria Esercizi Superficiali intitolato Infelicità, parla proprio di questo, della difficoltà di rimanere sereni, nonostante il bombardamento mediatico al quale siamo sottoposti. Guerre, carestie, omicidi...e chiunque di noi non può non esserne intaccato e sommare la propria infelicità quotidiana a quella della cosiddetta globalizzazione. Ma ci sarà un posto dove stare tranquilli, dove poter pensare e non "dover" pensare....
Il mondo sta cambiando e noi, senza accorgercene stiamo cambiando, siamo più tristi, più cinici, più "cattivi", quando si fermerà questa deriva?

giovedì 12 gennaio 2012

Oggi è quel giorno....

Oggi è un giorno bellissimo, è QUEL giorno, è il giorno giusto per fare quello che avremmo voluto fare da tanto tempo, non si rimanda più, oggi è quel giorno, anche per decidere di iniziare una psicoterapia...si, oggi è quel giorno!

Basta...sveliamo il segreto!!!!

Perché andare dallo psichiatra o dallo psicoterapeuta deve essere un segreto, una cosa da tenere nascosta o   addirittura di cui vergognarsi!
La psicoterapia aiuta le persone, noi tutti, a stare meglio a convivere con le difficoltà della vita con i disagi del mondo nel quale viviamo.
Lo psichiatra, lo psicoterapeuta aiuta a stare meglio non è una figura professionale alla quale ci si rivolge quando si sta "dannatamente" male, non si va dal medico solo per curarsi il cancro, ma anche per il raffreddore.
Allora lo vogliamo dire, finalmente, che esiste anche il raffreddore della mente per il quale una consulenza psicoterapeutica può essere fondamentale, perché il raffreddore della mente non degeneri?
Vogliamo smetterla di vergognarci, anche solo di pensare, di andare dallo psicoterapeuta e vogliamo cominciare a pensare che uno psicoterapeuta può aiutarci ad essere migliori, a vivere meglio, ed essere più sereni, più contenti di noi stessi. Insomma lo psicoterapeuta HA una valenza positiva, migliorativa e non è una figura "in negativo" di cui vergognarci. Chi FA una psicoterapia la fa per stare meglio, per essere migliore e non perché crede di vedere gli alieni in strada.
E questa non vuole essere una "pubblicità progresso" ma una risposta alle molte domande , alle molte richieste che mi sono pervenute.
Possiamo alzarci in piedi e dire la psicoterapia non è PER malati, ma può aiutare ognuno di noi a stare meglio e ad essere migliore!!

mercoledì 11 gennaio 2012

Far parlare di se

L'intervento del Prof. Bruno( http://www.repubblica.it/politica/2012/01/10/news/bruno-27876449/?ref=HREC2-9) non merita nessun commento scientifico se non una notazione a margine.
Era tempo che non si sentiva parlare di lui e non lo si vedeva nei salotti televisivi, forse questo è un modo per ricordarci che esiste!

L'importanza di affrontare se stessi.

Molti vorrebbero affrontare un lavoro su se stessi, cercare di comprendere, di capire ,finalmente, perché cadiamo sempre nelle stesse trappole mentali. Purtroppo pochi sono disposti a fare i sacrifici necessari perché questo avvenga. Se in molti, prima dell'estate, per qualche chilo di troppo sono disposti a grossi sacrifici,viceversa per modi di pensare, di essere, per sofferenze psichiche latenti o manifeste, che quotidianamente ci angustiano abbiamo meno disponibilità. Perché?
Le "scuse" (resistenze") sono sempre le stesse, il costo, il tempo e così via, .Eppure per qualche ruga in più molte donne sono disposte a sacrifici economici e di tempo enormi in relazione al problema, oppure ci sono persone disposte a fare jogging  anche sotto la pioggia o che non rinunzierebbero mai alla palestra serale. Perché?
La disciplina ed il costo economico di una terapia psicoanalitica non inciderebbero certo più di tante piccole e grandi manie di massa contemporanea, dai fast food al gioco d'azzardo che oggi sembrano consentirsi un po' tutti, eppure....
Forse nella società della forma dell'estetica nella quale viviamo è più importante quello che si vede rispetto a quello che si è. Forse, come in molti sottolineano, in questi ultimi tempi la nostra è diventata una cultura molto più superficiale, vero, ma non è tutto, una forma di resistenza al cambiamento è sempre esistita, fa parte delle leggi fisiche dell'Universo, ma oggi la superficialità, la cultura del vago, se vogliamo del lusso, sta sostituendo, sempre più frequentemente il sapere e questo forse è più grave.
Affrontare se stessi vuol dire avvicinarsi a capire dopo qualche sacrificio e molta applicazione perché certe cose non vanno come vorremmo o non sono andate come avremmo voluto.
Insomma potremmo non solo essere migliori, ma stare un poco più in "pace" con noi stessi!

domenica 8 gennaio 2012

Senza più sogni...

Un bell'articolo di Arturo Perez Reverte su La lettura del Corriere della Sera ci avverte di quanto la "mancanza dei sogni" che ci hanno accompagnato in questi ultimi anni ci stia rendendo sempre più "psicologicamente fragili...

giovedì 5 gennaio 2012

Non dimentichiamoci mai le candele di Kavafis


Le candele – 
Costantinos Kavafis
Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese,
dorate, calde e vivide.
Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte.
Non le voglio vedere: m’accora il loro aspetto,
la memoria m’accora del loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.
Non mi voglio voltare, ch’io non scorga, in un brivido,
come s’allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.