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domenica 15 aprile 2012

Preoccupazione per il periodo socio-culturale che stiamo vivendo.


Preoccupazione per il periodo socio-culturale che stiamo vivendo.
Stiamo vivendo un periodo socio culturale davvero difficile. Grandi sono le preoccupazioni per la ‘salute mentale’ dei cittadini.
Mi sembra che una pseudo-politica troppo impegnata a rimettere a posto i conti non si preoccupi di creare degli ‘Sportelli” contro la sofferenza e lo stress che questo periodo sta provocando in tutti i cittadini di tutte le categorie sociali, ma chiaramente ancora di più in quelle a più basso reddito.
L’impressionante aumento del numero dei suicidi è un inequivocabile segnale di allarme. Io credo che tutti coloro che si occupano della salute mentale, del controllo dello stress dovrebbero offrirsi gratuitamente o a tariffe ridotte pur di ingenerare un diffuso senso di ri-trovata fiducia.
Tra i tanti provvedimenti ai quali si pensa in questo momento, quali ammortizzatori sociali e via dicendo, non si è pensato alla creazioni di strutture di solidarietà, non si è pensato di cooptare psicologi, psichiatri, psicoterapeuti con il compito di aiutare i cittadini a meglio sopportare lo stress del momento.
Vivere come in questo momento  con tante incognite sul proprio futuro non aiuta i cittadini  a prendersi seriamente cura di se stessi da un punto di vista psicologico, le spese di tutte le famiglie sono oramai ridotte all’osso e la spesa per una psicoterapia sembra un lusso, anche quando non lo è, ed anzi al contrario potrebbe aiutare, e non poco, a  ritrovare nuovi stimoli, a riprendere la strada della creatività perduta e così via. Ma purtroppo nessuno ne parla  e si pensa alla salute dei cittadini solamente quando bisogna pubblicare le statistiche dei suicidi in costante, continuo aumento.
Dalle situazioni difficili si esce tutti insieme o le difficoltà aumentano e non poco, in questo momento chi si occupa della salute mentale dovrebbe offrirsi come volontario, sentirsi cooptato in una ristrutturazione complessiva del nostro modo di vivere.

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