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martedì 28 settembre 2010

La differenza tra psicoterapia e sostegno psicologico

La richiesta di "aiuto psicologico" è talmente vasta e diffusa da creare spesso grandi confusioni, soprattutto nella definizione che i pazienti (e non solo loro!) attribuiscono alle terapie alle quali si sottopongono.
La psicoterapia, a prescindere dai presupposti teorici del terapeuta, presuppone delle regole precise ed una formazione certificata del terapeuta.
Sempre più spesso sento di "cosiddette" psicoterapie svolte senza che nessuno di questi requisiti sia rispettato. Rapporti "pseudo-terapeutici" nei quali mancano le più elementari norme, chiamiamole di sepsi e specificità terapeutica, danno, troppo spesso, ai pazienti l'illusione di stare facendo una cosa diversa da quella che credono.
Ognuno è libero di farsi aiutare, qualora ne sentisse la necessità, da un sacerdote, da un santone zen, da un autodidatta dalle più varie provenienze, questi interventi possono anche avere una loro ragion d'essere, ma, per favore, non chiamiamoli Psicoterapia... anche due chiacchiere con il portiere o con il vicino di casa possono avere un effetto terapeutico, ma non sono certo l'equivalente di un intervento specifico e specialistico. Vivere in un mondo nel quale la conoscenza è a portata di tutti, ci porta, troppo spesso, a confondere conoscenza con competenza, ad esempio conoscere Freud, Jung, Lacan etc.,etc., non vuol dire avere la competenza di "sapere" o "potere" operare terapeuticamente.
Molti di noi hanno la patente automobilistica, ma quanti sono in grado di guidare in formula 1?

mercoledì 22 settembre 2010

I fatti di Messina ed il Burn Out

A proposito della rissa tra medici in sala parto vorrei fare alcune considerazioni. Premesso il comportamento inammissibile dei medici nell'esercizio della loro professione tanto più in un momento di massima attenzione, come quello di un parto, vorrei sottolineare quanto poco siamo abituati a monitorare lo stress, l'efficienza degli operatori sanitari che operano nelle nostre istituzioni. Turni di guardia massacranti, circolari che si contraddicono l'una con l'altra, pazienti che, giustamente si aspettano una eccellenza che, in Italia, solo raramente incontriamo e potremmo continuare a lungo. Il fatto è che episodi del genere potrebbero essere evitati con una diversa e migliore organizzazione, ad esempio cominciando con il monitorare lo stato psicofisiologico dei medici e degli altri operatori con una valutazione permanente del loro stato psicofisico, soprattutto quando è in gioco la vita...forse ci vorrebbe poco ad evitare il ripetersi di episodi che hanno dell'incredibile e nessuna giustificazione possibile.

martedì 21 settembre 2010

Coach e nuovi barbari...

Leggendo l'articolo di Baricco di oggi su Repubblica (vedi anche il Blog di di Biase) mi è venuto in mente un parallelo tra quelli che lui definisce i nuovi barbari ed un fenomeno culturale del nostro campo al quale ho già accennato qualche post fa.
Mi riferisco alla moda dei vari coach, trainer e c., che si occupano, a quanto pare con grande successo, della psiche, del comportamento e delle patologie correlate. Le librerie sono piene dei loro manuali self-help, un incontro con uno di questi guru è costosissimo, così come pure assai costosi sono i loro, per altro affollatissimi, corsi. Per lo più nessuno di loro ha una formazione medica o ha fatto studi accademici attinenti, anzi sono per la maggioranza autodidatti o laureati i materie molto lontane, legge, economia, etc..
Il mio non vuol essere un giudizio, anzi è un fenomeno, questo, che osservo con curiosità ed anche un pò di attenzione perchè cerco di capire cosa hanno da dire questi personaggi al di fuori di qualsiasi classificazione accademico scientifica (posto che questa visione del modo, sempre seguendo le idee dell'articolo di Bariccco abbia ancora un senso).
Sono l'equivalente della superficialità che Baricco contrappone alla profondità?
Sono, in poche parole, i nuovi barbari (per dirla con Baricco) gli innovatori che ancora non riusciamo a comprendere oppure si tratta dell'ennesima moda importata dagli Stati Uniti, dove è oramai uno status symbol avere il proprio coach personale... ?