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venerdì 30 marzo 2012

Pubblico e Privato

Forse ci stiamo risvegliando da un incubo o più semplicemente da un momento di follia collettiva.
Non vorrei buttarla in politica , ma il privato che diventa pubblico, la forma che diventa più importante della sostanza stanno diventando dei pericolosi boomerang. Facebook ha trasformato la vita delle persone in una continua esibizione, le potenzialità di FB e di Twittter vengono perse quando i contenuti diventano un mare di informazioni inutili che non serviranno a nessuno se non al narcisismo di chi vede la propria foto pubblicata su Fb. Certo se pubblico l'ultimo articolo del collega di Harward, questo può avere una valenza, senza alcuna forma di snobismo intellettuale, ma pubblicare pur di esserci sta facendo drasticamente crollare l'idea stessa dei network sociali.. .
L'intimità cosa sta diventando?
C'è ancora, esiste o siamo condannati ad essere comparse del Mulino Bianco, e quale cultura alternativa stiamo proponendo, quali contenuti stiamo proponendo?
Perché allora pubblicare i post del blog su FB, perché purtroppo Fb è in grado di far 'girare' notizie, informazioni, il problema è la selezione, cosa mii interessa, cosa voglio sapere e cosa no.....

venerdì 23 marzo 2012

Il narcisista semplicemente non può capire...

Tutti i miei precedenti post sul narcisismo hanno creato una serie di reazioni ed hanno creato grandi discussioni.
E' evidente che esiste una grande quota di personalità narcisistiche, che vanno da comportamenti di tipo narcisistico ad un narcisismo conclamato come patologia, come personalità patologica.
E' importante, comunque dire che il narcisista nell'ambito sociale proprio per le sue caratteristiche non viene riconosciuto, spesso viene considerato una personalità difficile , ma etichettarlo come narcisista è difficile.
Ora chi sa chi ha avuto rapporti stretti con un narcisista, sa che si si tratta di personalità magnetiche e seduttive, capaci successivamente di fare molto male, di creare grosse sofferenze e grossi problemi tra le persone che gli sono o gli sono state vicine.
Parlare con un narcisista è spesso inutile, non vi ascolterà, vi lascerà frustrati e solitari a rimurginare sui vostri pensieri.
Il contatto, l'empatia con il narcisista è impossibile ed è quello che crea più sofferenza nell'altro che diventa giocoforza trasparente.
Penso che la frase conclusiva del libro di Les Carter 'Difendersi dai narcisisti' sia dolorosa ma, forse, fondamentale : 'Rimanere votati ad una vita gratificante, può essere più importante che far capire ad un narcisista ciò che non può capire.'
Questo vuol dire che è inutile sforzasi, soffrire...il narcisista semplicemente non può capire!

giovedì 22 marzo 2012

la PAURA di vivere con un narcisista.

La paura di vivere con un narcisista.

'Per chiunque voglia imparare a gestire la paura nel rapporto con un narcisista, il primo passo è capire quali forme assume la propria paura.
Il sentimento della paura può manifestarsi in molti modi.
-Sentire il bisogno di razionalizzare o giustificar le proprie paure.
-Essere restii a farsi valere quando se ne a verte il bisogno.
-Concordare anche quando non si è davvero d'accordo, perché così facendo si pone momentaneamente fine al contrasto.
-Reprimere le proprie emozioni, perché si sente che opporre resistenza è del tutto vano.
-Ripetere le stesse parole anche se si ritiene di non essere ascoltati-
evitare il narcisista anche se occorre cambiare in modo innaturale le proprie attività.
-Dire bugie o omettere informazioni important pur dii evitare contrasti.
Darsi tropo da fare per ottenere l'approvazione altrui o dimostrare una propria idea,
-La mentarsi del narcisista con altre persone piuttosto che affrontarlo.
-Lasciarsi maltrattare senza difendere i propri leggittimi bisogni.
-Mettere in secondo piano le proprie preferenze e lasciare che il narcisista vi dissuada da decisioni che sapete essere giuste.'

da Les Carter  Difendersi dai  Narcisisti


Se trovate vere alcune di queste affermazioni fate attenzione, Umberta Telfener dice che i narcisisti sono dei massacratori...quindi se non volete essere preda, imparate a difendervi!

mercoledì 21 marzo 2012

Difendersi dai narcisisti

'Otto elementi comuni al comportamento narcisistico:


1.Mancanza di empatia; cioè incapacità di provare le sensazioni e le percezioni altrui dal punto di vista dell'altro.
2.Comportamento manipolativo tendente allo sfruttamento.
3.Pretesa immotivata di trattamenti e riconoscimenti speciali.
4.Incapacità di accettare direttive.
5.Insaziabile bisogno di controllo
6. Spirito borioso o incline a dare giudizi.
7.Riluttanza a riconoscere la realtà.
8.Capcità di fare buona impressione in pubblico'

da Les Carter Difendersi dai Narcisisti.

martedì 20 marzo 2012

"Nobiltà del cazzeggiare"




"Nobiltà del cazzeggiare"

C'è la guerra e non l'avevamo capito. Solo che adesso la guerra si chiama concorrenza, quella tempesta per cui ogni dominio non è mai sicuro, ma ti può sempre essere sottratto da altri. Certo, quelli che ti fregano non sono persone qualunque: spesso sono i più bravi e i più dinamici, i più «innovativi» si direbbe oggi. In una scuola sarebbero i primi della classe, ma chi potrebbe amare una società in cui comandassero solo i primi della classe? Chi scrive a scuola non andava male, ma odiava i primi della classe, e un po' anche se stesso, quando si scopriva troppo simile a loro. In quei momenti sceglieva di giocare a pallone, perché lì spesso le gerarchie si ribaltavano, i primi della classe facevano brutta figura e qualcuno di loro, dopo un breve lampo d'invidia, iniziava a teorizzare che il non saper giocare era una qualità.
I primi della classe o i loro imitatori, coloro che aspiravano a diventare primi, erano autentiche macchine da guerra, programmate da famiglie spietate; perdevano tutta la giornata a studiare, e i pomeriggi li vedevano solo da dietro i vetri. Gli altri, quelli che non volevano morire di studio, i pomeriggi di primavera li arpionavano quasi tutti: vivevano già allora con maggiore saggezza, non avrebbero avuto il rimpianto di aver perso tempo pensando solo a studiare. Oggi alcuni dei primi si sono accorti delle primavere, forse perché le sentono sfuggire via dalle mani, come i granelli di sabbia che vuoi stringere e cadono via uno dopo l'altro. E allora qualcuno di loro vorrebbe recuperare quei giorni perduti, quelle mattine limpide e leggere che chiamavano da tutte le finestre, peggio delle sirene di Ulisse.
Altri invece continuano a non accorgersi delle primavere. Vestono abiti più leggeri, ma pensano sempre ad altro, alle cose di domani, dopodomani, o a quelle di ieri, vivono sequestrati e sono felici di vivere questa vita di merda, tornerebbero sempre a sceglierla. Sono quelli che non si sono mai fermati, che lavorano ventiquattro ore su ventiquattro, gli stacanovisti del mondo, quelli che, mentre tu dormi, rimangono svegli e guadagnano spazio magari ai tuoi danni, quelli che non sono mai afflitti da nostalgie, pigrizie o altri sentimenti improduttivi, quelli che sono diventati i professionisti del mondo, mentre tu sei rimasto un dilettante.
Molti di questi uomini (ma ormai anche qui stanno sopraggiungendo libere e belle, trionfanti e determinate anche le donne) oggi sono arrivati, cumulano poltrone, presenze e sentenze su un mondo che credono di conoscere, mentre ciò di cui hanno esperienza è solo una gara da vincere, una montagna da scalare e da dominare, mai un mare in cui tuffarsi, un prato su cui stendersi per fare l'amore o giocare a pallone, una passeggiata da prolungare fino all'esaurimento, un pazzeggiare in sé e per sé, fine a se stesso, per il gusto di farlo.
Certo, tra di loro c'è anche qualche artista, capace di allargare la visione del mondo, di far vedere che la vita non è un progetto di sviluppo, ma un'anarchia di eventi complessa e spesso indecifrabile; ma anche lui è preso dalla sua carriera, ha l'ossessione di sedurre l'umanità, non è più libero, non è più ricco di quell'inoperosità di cui è fatta la vita migliore. Anche lui è un professionista, saccheggia l'infanzia o i pochi angoli di vita rimasti vivi e non colonizzati per farne un'opera, per essere alla ribalta [.]. Sullo sfondo diventano sempre meno visibili quelli che hanno il coraggio della vera inoperosità, quelli che non sono stati colonizzati dall'obbligo produttivo e competitivo, che ancora resistono alla dittatura dei primi della classe, quelli che non erano meno bravi degli altri, ma non hanno voluto sacrificare tutto al primeggiare. Sono tanti, seminascosti, imboscati in tanti mestieri, più o meno riusciti, anch'essi sfioriti come i loro colleghi di successo, ma con la schiena dritta perché sanno di aver mantenuto nella loro vita un territorio libero, di non essersi venduti a nessun Mefistofele.
[.] A ogni primavera il bisogno di fuggire tornerà sempre forte in ogni gioventù, e in ogni scuola ci sarà il ragazzaccio che sghignazzerà pensando che efficiente fa rima con deficiente. Sia lode a lui" (pp. 160-162).
Da Modernizzare stanca di Franco Cassano

sabato 17 marzo 2012

Senza un attimo di respiro

'Sei stressato? Sei così occupato a raggiungere
il futuro che il presente si riduce ad un mezzo
per arrivarci? Lo stress è provocato dall'essere
"qui" ma desiderare di essere "lì", o nell'essere
nel presente ma desiderare di essere nel
futuro.E' una frattura che ti lacera dentro.
Generare una simile frattura e poi viverci
dentro è follia. Il fatto che lo facciano tutti
non lo rende meno folle.


EKHARD TOLLE, ll potere dell'adesso

martedì 13 marzo 2012

Discutibili iniziattive

Leggo che a Napoli si è aperto un negozio, si un negozio dove si può fare psicoterapia!
Proprio adesso che la situazione psicosociale che stiamo vivendo fa sentire più urgente e utile fare ausilio ad una psicoterapia seria ci troviamo di fronte ad iniziative che la dequalificano, mi domando l'Ordine dei medici e degli Psicologi pensa di stare a guardare senza fare nulla?
http://shopsandthecity.blogosfere.it/2012/03/psicoterapia-a-napoli-si-fa-in-negozio.html

lunedì 12 marzo 2012

Modelli sostenibili

Un bell'articolo su la 'Lettura', inserto domenicale del Corriere della Sera a cura di Federico Fubini e Danilo Taino, mette in evidenza come ad ogni crisi economica siano avvenuti grandi cambiamenti nei costumi, nelle abitudini,nel modo di considerare il danaro e gli investimenti, nella psicologia degli individui.
La domanda che si pongono gli autori è se ne usciremo più umili  e laboriosi o più rissosi e pronti ad usare'le mani' (Weimar insegna!).
Certo la crisi è davvero grande ed inaspettata e ci tocca singolarmente: le nostre scelte di vita, le nostre abitudini e le nostre ambizioni...che mondo ne verrà fuori?
Certo in Italia ci siamo distinti per sprechi pubblici e privati, che almeno quelli...ci insegnino.
Poi tutti i falsi bisogni costruiti sul consumismo, se saremo capaci di rivederli e di cambiare il nostro modo di pensare forse lasceremo ai nostri figli un mondo migliore e soprattutto meno angosciato!!!!

sabato 10 marzo 2012

La locanda

L'essere umano è una locanda
ogni mattina arriva qualcuno di nuovo.

Una gioia, una depressione, una meschinità,
qualche momento di consapevolezza arriva di tanto in tanto,come un visitatore inatteso.

Dai il benvenuto a tutti, intrattienili tutti!
Anche se è una folla di dispiaceri

Che devasta violenta la casa
spogliandola di tutto il mobilio,

lo stesso tratta ogni ospite con onore:
potrebbe darsi che ti stia liberando
in vista di nuovi piaceri.

Ai pensieri tetri, alla vergogna,alla malizia,
vai incontro sulla porta ridendo,
e invitali ad entrare.
Sii grato per tutto quello che arriva,
perché ogni cosa è stata mandata come guida dall'aldilà,


RUMI

Consultazionioni- on line

Perché tanta diffidenza nei confronti delle consultazioni on-line?
Eppure ci offre delle possibilità nuove, facilita il contatto, rendono più facile il parlare di questioni che se non sono problemi possono diventarlo, ed allora meglio saperlo,meglio prevenire.
Stare bene psicologicamente, stare bene con se stessi nono è certo facile ma è altrettanto ovvio che si  piò vivere meglio ed a volte basta poco per poterlo fare....

http://www.marinogalzenati.it/

venerdì 9 marzo 2012

conoscere il dolore del narcisismo

'Bisogna quindi imparare ad accettare il lotto modo di comportarsi-in maniera brillante e autonoma in pubblico ed in maniera rivendicativa e passiva nel privato- a non farsi carico dei loro problemi,a farsi colpevolizzare meno e ferire meno .....la differenza tra loro e gli altri sembra essere la troppa suscettibilità e l'amplificazione estrema dell'emotività:il passare in breve tempo dal benessere al più disperato bisogno di fuggire per paura di perdersi o di diventare vittime dell'altro. Da qui  nasce il bisogno di difendersi e mettere alla prova l'altro. ....la differenza tra loro e gli altri sembra essere la troppa suscettibilità e l'amplificazione estrema dell'emotività...insospetttiveti quando una persona vi accusa pesantemente e si chiama fuori dal gioco, e non vede la sua parte in esso....quando siete in strada e cammina sempre alcuni passi a voi...insospettitevi anche quando vi sembra troppo.....'

Umberta Telfner Sposare un narciso

giovedì 8 marzo 2012

L'importanza delle radici.

Secondo gli psicoterapeuti della famiglia per avere una anamnesi accurata del paziente e della famiglia 'in difficoltà' è necessario risalire sino alla terza generazione. Come a dire che avvenimenti di vite oramai passate e di tempi consciamente dimenticati possono influenzare ed a volte pesantemente le nostre vite.
La memorie, le memorie familiari alle quali spesso rinunciamo così facilmente rischiano di diventare dei buchi neri, delle tessere mancanti nel puzzle sempre più difficile delle nostre vite.
Quei vecchi album ingialliti di matrimoni dei bisnonni, quelle lettere sgualcite e sempre più sottili di tempi lontanissimi sono forse più di un ricordo della memoria storica della famiglia, spesso tra le righe svelano segreti, rendono evidente ciò che si è taciuto volutamente o meno.
Conservare e tramandare la memoria di quello che 'la famiglia' è stata nel tempo è più importante di quanto siamo portati a credere. Del resto presto quegli album o quelle foto ingiallite saranno rese inutili dalla genetica, da quei 'virus mentali' che molto spesso saltano di generazione in generazione. Rischiando di diventare il nostro rompicapo quotidiano , rischiano di diventare uno dei tanti perchè che costellano la nostra esistenza.

giovedì 1 marzo 2012

Guardare il mondo con gli occhi spalancati

Guardare il mondo con gli occhi spalancati.

Guardare il mondo con gli occhi spalancati è una citazione Di Edith Stein tratta dal libro di di Roberta De Monticelli 'L'ordine del cuore?.
Ma non è questo l'atteggiamento che dovremmo avere tutti,  in ogni momento della nostra vita, non solo i filosofi?

La mappa non è il territorio

La mappa non è il territorio.

'Ogni teoria psicologica è una mappa dell'uomo e ogni terapia è l'applicazione di tecniche su quella mappa.
Ma nessuna mappa per quanto dettagliata sarà mai il territorio che descrive. Serva al massimo a orientare il viaggio, non a comprendere i luoghi; a misurare i percorsi, non  a viverli e conoscerli.
Le mappe si esplorano con la mente: i territori con l'esperienza'.

Mimmo Ciaravelli - Gestalt