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martedì 5 febbraio 2013

Cosa ci impedisce di andare dallo psicoterapeuta:perché potenziali pazienti e psicoterapeuti non si incontrano?

C'è un diffuso bisogno di aiuto psicologico, una grande curiosità nei confronti della figura della psicoterapeuta, eppure paziente e psicoterapeuta hanno difficoltà ad incontrarsi.
Credo che con il tempo si sia eretto una specie di muro ideologico tra pazienti e psicoterapeuti, cerchiamo di capire perché.

PAZIENTI.
1.Persiste nella nostra cultura la paura di essere additati come 'pazzi' o comunque come persone poco stabili che necessitano dello psicoterapeuta per stare meglio. Ovviamente data questa premessa pochi accetteranno di andare dallo psicoterapeuta ed ancoora meno saranno quelli che ammetteranno di andarci.
2. Si continua a pensare che la psicoterapia sia costosa e lunga, quando viceversa ha costi accessibili e certo non maggiori di altre attività ritenute indispensabili e delle quali ci si può anche vantare.
3.Altro luogo comune difficile da sradicare è quello del tempo, si pensa che siano necessari anni, quando spesso basta qualche mese per risolvere problemi capaci di influenzare la nostra vita e quella di chi ci sta attorno.
4.Esiste, poi, latente, la paura del fallimento, la paura di iniziare una esperienza, un compito che poi non si riesce a portare a termine.
5.Generalmente che va dallo psicoanalista ci va in segreto, persiste nella nostra cultura, la vergogna di dover chiedere aiuto, di farsi aiutare da uno psicoterapeuta.
6.Il desiderio di destinare i soldi per la psicoterapia ad altre cose ritenute, sul momento, più gratificanti: vestititi, oggetti per la casa, palestra, e così via.
7.Come già accennato farsi aiutare spesso viene visto come uno smacco, un fallimento che aumentano il desiderio di farcela da soli, il  che stabilizza una sorta di circolo vizioso, aumentando le difficoltà di chi invece potrebbe giovarsi di un aiuto psicoterapeutico.
8:Quando anche tutte queste difficoltà venissero superate c'è il problema delle scuole, degli indirizzi troppo spesso in contraddizione tra loro che mandano all'esterno messaggi contraddittori e poco rassicuranti per il potenziale paziente.
9.La difficoltà vera e propria di prendere il telefono ...per prendere finalmente quell'appuntamento al quale si pensava da mesi!
10. Le troppe esperienze alternative , i troppi percorsi di crescita personale, i coach, visti come alternative più allettanti rispetto alla figura dello psicoterapeuta.

PSICOTERAPEUTI.
1.Storicamente le diverse scuole storiche e più blasonate si sono contraddistinte per una estrema rigidità rispetto alle regole che si erano date e che imponevano ai pazienti. Questo ha provocato una diffusa disaffezione da parte dei potenziali pazienti ed ha permesso l'emergere di un grandissimo numero di scuole ed indirizzi che troppo spesso promettono ciò che non possono mantenere.
2.Vi è poi da parte della moderna psichiatria una tendenza(quasi un bisogno) ad una estrema 'categorizzazione' dei pazienti, o per dirla in altro odo vi è la necessità da parte dello psicoterapeuta di etichettare il paziente. Quando oggi sappiamo che le le diverse patologie sono in evoluzione, si sovrappongono, spesso nel tempo sfumano l'una nell'altra.
3.Tendenza a svolgere terapie troppo lunghe.
4.Le differenti scuole di pensiero appaiono troppo rigide e troppo chiuse in se stesse non per nulla si parla spesso di autorefenzialismo.
5.Per lungo tempo si è imposto allo psicoterapeuta diessere una figura inaccessibile, che non dovesse partecipare alla vita sociale, politica etc, rendendolo di fatto una specie di fantasma inaccessibile ai più.
6.Dal punto precedente deriva forse lo scarso rispetto per la comunità dei pazienti che hanno forse bisogno di vedere, di'annusare' lo psicoterapeuta e di non percepirlo come una figura lontana, inaccessibile e quindi difficilmente in grado di comprendere i loro problemi.
7.La tendenza radicata neglia anni a vedere, interpretare la psicoterapia come una tecnica e non come un 'incontro' molto più articolato e complesso.
8.Un eccesso di griglie teoriche, una sorta di occhiali deformanti che troppi psicoterapeuti indossano nell'incontro con i loro pazienti.


Questi sono alcuni dei 'mattoni' che ergono una sorta di muro che non permette che paziente e psicoterapeuta si incontrino facilmente.

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