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lunedì 28 novembre 2011

Affettività e comportamenti autodistruttivi


Un articolo su ‘La Lettura” del Corriere della sera di ieri 27 novembre, pone l’accento su quanto “in periodi di crisi come quello attuale aumenta la diffusione delle patologie di alienazione ludica”.
In questi ultimi anni abbiamo assistito ad una escalation di giochi che a lungo andare diventano giochi d’azzardo, vedi i vari Gratta e Vinci o il Superenalotto che promette vincite milionarie. Nell’articolo si mettono ben in evidenza i correlati neurofisiologici del gioco d’azzardo compulsivo (GAP), con un anomala attivazione dell’amigdala ed una alterato equilibrio dei neurotrasmettitori, soprattutto della dopamina.
Ma il passaggio più interessante è quando l’autore (Sandro Modeo) parla delle possibilità terapeutiche :
 “...Un simile vincolo neurobiologico (che può aprire nuovi fronti terapeutici) non deve indurre ad atteggiamenti discriminatori (perchè in  molti soggetti la predisposizione è favorita da un deficit ambientale di istruzione ed educazione affettiva), nè assolutori perchè in troppi non si rendono conto di essere complici (oltre che vittime) di un “sistema” (auto)distruttivo.”
Il contesto affettivo, dunque, prima che socio-culturale dovrebbe farci riflettere su questi comportamenti. Ovvero quanto la carenza affettiva, la mancanza di coesione e di intimità nella coppia, nella famiglia, così come si sta strutturando nella nostra società, favoriscono comportamenti autodistruttivi.

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