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giovedì 15 dicembre 2011

La depressione del Natale

Per chi non da a questa festa dei connotati strettamente religiosi il Natale, il periodo del Natale, è diventato per tutti un momento di malinconia, di tristezza, di problemi. Le famiglie che "devono" riunirsi proprio in quei giorni anche se sono divise durante il resto dell'anno, suoceri che devono sopportare nuore o generi che non sopportano proprio e viceversa.Per non parlare delle famiglie separate accanto alle quali coesistono nuove famiglie, figli di matrimoni diversi che non si sa bene con chi debbano passare questo "mitico" giorno, figli contesi, magari, o peggio ignorati. Insomma, un cataclisma delle emozioni, dei sentimenti, una cascata delle emozioni che spesso durante l'anno controlliamo con difficoltà.
Insomma Natale amplifica le nostre sofferenze,le nostre solitudini, i nostri problemi.
La nostra società consumistica, alla quale tutti cominciamo a guardare con sospetto, ha fatto del Natale l'apoteosi del consumismo, dell'eccesso, la religione con le sue lugubri liturgie non ci ha aiutato...ed oggi è così. Siamo al 14 dicembre, ma vorremmo essere tutti al 7 gennaio, ricominciare emendati dal Natale e contenti che ci vorranno ancora dodici mesi prima che tutto questo si ripeta.
Ma quello che ci accompagna è una sensazione diffusa di malinconia, di nostalgia, del Natale magico di quando eravamo bambini e credevamo in tutto un'altro mondo e non solo a Babbo Natale. Il suono degli zampognari è un suono triste che non ci dà più gioia. che fa rifletterci più sulle delusioni, sui fallimenti, che sulle gioie, sui successi, sui motivi per i quali essere contenti..d'altronde sembra che oggi, motivi per essere contenti, se non felici, come quando eravamo bambini, sembrano essercene davvero pochi!

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